La storia

Open innovation, perché un colosso dell’auto diventa socio di una startup

Cln, specializzato nella lavorazione di componenti metallici per l’automotive, ha acquisito di recente il 20% di BeonD, startup e spin-off del Politecnico di Torino che sta sviluppando un veicolo elettrico. «È una strategia aziendale rivolta alla mobilità del futuro» spiega il Gruppo torinese che fattura 1,5 miliardi di euro

Pubblicato il 08 Feb 2016

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La presidente di BeonD, Massimiliana Carello, riceve il Premio Sviluppo Sostenibile (al centro vestita di rosso)

L’open innovation si può fare seguendo varie strade: una è quella percorsa dal Gruppo Cln, che ha acquisito di recente il 20% della startup BeonD srl. Fondato a Torino nel 1948 da Mario Magnetto, oggi Cln è tra i principali player mondiali nel mercato della lavorazione, stampaggio e assemblaggio di componenti metallici per il settore automotive. Attualmente punta con decisione sulla mobilità del futuro e, con questo obiettivo, ha deciso di formalizzare lo scorso 23 dicembre l’acquisizione di una quota del 20% di BeonD, startup e spin-off del Politecnico di Torino, che offre soluzioni progettuali di veicoli elettrici e ibridi costruiti con materiali innovativi. In pratica il team di BeonD sta lavorando alla prototipazione di un quadriciclo elettrico concepito intorno alle batterie: nel veicolo è presente un motore termico, ma ha il solo scopo di ricaricare le batterie quando queste si scaricano e non è possibile trovare un punto di ricarica. Un oggetto con varie prospettive di commercializzazione: in futuro potrebbe essere adottato da aziende per il car sharing, ma anche per le consegne ultimo miglio o per la mobilità personale urbana, con i veicoli venduti ai privati o alle flotte aziendali.

Alle radici di BeonD c’è il Team H2politO, nato anni fa all’interno del Politecnico di Torino e impegnato nello sviluppo di veicoli a basso consumo di carburante. H2politO è composto da studenti di ingegneria del Politecnico che spaziano tra molteplici discipline ingegneristiche: autoveicolo, meccanica, informatica, elettronica, aerospaziale, energetica, matematica, telematica, meccatronica, gestionale, cinema e dei mezzi di comunicazione e design industriale. Il risultato della passione e del lavoro della squadra sono tre veicoli a basso consumo energetico: Idra, un prototipo alimentato a idrogeno, Xam, un urban concept ibrido parallelo a etanolo, e l’ultima nata, Xam 2.0, il primo veicolo del team E-Rev abilitato per circolare su strada. Il gruppo di lavoro ha sede presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale (Dimeas) del Politecnico di Torino e dal 2008 è diretto da Massimiliana Carello.

Il veicolo BeonD è stato sviluppato a fine 2012, con fondi del Politecnico e degli sponsor, proprio all’interno del team H2polito ed è “figlio” di Xam 2.0: in quel team c’erano due laureandi, poi diventati ingegneri, Alessandro Ferraris e Andrea Airale, che insieme alla Carello hanno costituito la startup a fine 2013. La Carello ne è presidente, Airale è il Ceo, Ferraris il Cto. Poco dopo nella società è entrato il docente Paolo Massai, che fino ad allora ne era stato consigliere e mentore. Sempre nel 2013 BeonD è diventato ufficialmente spin-off del Politecnico di Torino. “Ci siamo costituiti in startup e spin-off – spiega Carello – per provare a passare da un prototipo a un prodotto potenzialmente commercializzabile. Per il momento è un progetto in gestazione. Noi però non vogliamo essere costruttori di auto, ma continuare a fare la parte innovativa, di progettazione con contenuti innovativi”. BeonD è incubata presso I3P, incubatore del Politecnico di Torino.

BeonD fornisce dunque una piattaforma innovativa di Ultra Light Electric Vehicle (Ulev) progettata per risolvere il problema della mobilità urbana. Si tratta di un Extended Range Electric Vehicle (E-Rev), ovvero un veicolo elettrico ottimizzato con l’aggiunta di un motore a combustione interna che carica le batterie per garantire autonomia aggiuntiva, libertà di ricarica e nessun problema in avviamento alle basse temperature. Oltre a offrire il pacchetto completo di progettazione e industrializzazione di veicoli elettrici ultraleggeri urbani, BeonD propone servizi di ingegneria in settori molto specifici ed ad elevata tecnologia in ambito automotive.

L’impegno e l’innovazione di BeonD sono stati premiati durante la settima edizione del Premio Sviluppo Sostenibile lo scorso novembre, con la consegna del primo premio nella categoria mobilità sostenibile.

La piccola startup torinese è stata in grado di attrarre l’attenzione del Gruppo Cln, un colosso presente in quattro continenti con oltre 53 tra siti produttivi e sedi commerciali presso cui lavorano oltre 8.000 dipendenti. Nel 2014 Cln ha trattato 1.260.000 tonnellate di acciaio per un fatturato consolidato di 1,5 miliardi di euro. L’acquisizione di una quota di Beond, si legge in un comunicato aziendale, rientra nel piano di sviluppo strategico che coinvolge il settore dei veicoli elettrici. La strategia aziendale, dettata dal piano di sviluppo, è rivolta alla mobilità del futuro. In questo modo Cln è convinto di poter restare al centro dei cambiamenti e delle tendenze che toccheranno il mondo della mobilità del prossimo futuro e allo stesso tempo di definire in modo più sicuro le linee strategiche delle attività core del Gruppo. Le idee innovative che verranno da BeonD serviranno a individuare con maggior chiarezza quali sono le tendenze tecnologiche all’interno del settore di business attuale e ad aprire nuove strade e opportunità. “Per noi è stato importante aver trovato un’azienda che crede nell’open innovation” commenta Massimiliana Carello. “Credo che quando un grande gruppo vuole provare a investire in una realtà piccola come la nostra è perché vede che ci sono competenze innovative che probabilmente non possiede al suo interno”.

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