Mercato

Yoox-Net a Porter, quest’uomo guiderà un nuovo colosso europeo dell’e-commerce

Marchetti, ad del retailer italiano, prende il timone della compagnia nata dalla fusione con la società del gruppo Richemont. Sarà leader globale nel luxury fashion e-commerce. Dopo l’annuncio il titolo Yoox balza in Borsa. E Renzi si complimenta

Pubblicato il 30 Mar 2015

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Federico Marchetti, amministratore delegato di Yoox

In Europa nasce un nuovo, grande gruppo a guida italiana scaturito dalla fusione tra il nostro retailer di moda online Yoox, guidato dall’Ad Federico Marchetti, e la svizzera Net-a-Porter. Rinominato Yoox Net-a-Porter Group, sarà guidato proprio da Marchetti.

Come anticipato ieri da EconomyUp, Yoox si fonde con Net-a-Porter, gruppo di vendita via Internet di prodotti di moda con base a Londra ma di proprietà della svizzera Richemont. Richemont diventa quindi azionista della società italiana con una quota del 50%. È stata l’azienda capitanata da Marchetti ad annunciare questa mattina di aver sottoscritto un accordo con Richemont finalizzato alla fusione tra le due società mediante concambio in azioni Yoox. La società italiana resterà quotata a Piazza Affari, dove il titolo Yoox oggi balza di oltre il 10% dopo il rialzo 9,96% di ieri.

In occasione della diffusione della notizia sono arrivati anche i complimenti via Twitter del premier Matteo Renzi.

L’alleanza, decisa per poter affrontare meglio un’agguerrita concorrenza, è da inscrivere in un’ottica più generale di un processo di consolidamento delle compagnie europee, fortemente auspicato dai player del settore perché in grado di garantire crescita e rafforzamento del tessuto imprenditoriale.

Net-a-Porter ha un valore stimato tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro ed è una delle società in più rapida crescita del gruppo svizzero Richemont, ma non ha ancora prodotto utili a causa dei significativi investimenti effettuati nella società.

Anche Yoox vanta una crescita a doppia cifra ed è in utile. La valutazione è relativamente simile a quella di Net-a-Porter con una capitalizzazione di mercato di 1,32 miliardi di euro.

L’operazione darà vita a Yoox Net-a-Porter Group, leader globale indipendente nel luxury fashion e-commerce, con ricavi netti aggregati pari a circa 1,3 miliardi di euro e un margine operativo lordo (Ebitda) adjusted aggregato di circa 108 milioni di euro nel 2014. La nuova società coprirà i mercati di 180 paesi al mondo con un mix geografico che prevede il 28% dei ricavi in Nord America, il 15% del Regno Unito, il 7% in Italia, il 30% nel resto d’Europa, il 15% in Asia Pacific e il 5% nel resto del mondo.

Yoox, viene sottolineato nella nota della società bolognese, avrà sede legale in Italia e al perfezionamento dell’operazione sarà rinominata Yoox Net-a-Porter Group. Secondo quanto previsto dagli accordi, Richemont, socio unico della newco, deterrà il 50% del capitale sociale della nuova società. Gli azionisti di Yoox deterranno il restante 50%. L’attuale amministratore delegato del gruppo italiano, Federico Marchetti, proseguirà a guidare la nuova realtà, mentre Natalie Massenet, fondatrice e presidente esecutivo di Net-a-Porter, ricoprirà il ruolo di presidente.

Soddisfatto Federico Marchetti, fondatore di Yoox e amministratore delegato della nuova società: “La fusione tra Yoox e Net-A-Porter darà vita ad un gruppo leader su scala mondiale destinato a portare un ulteriore cambiamento nella moda online. Nei 15 anni dalla loro fondazione, entrambe le società hanno creato un mercato, trasformato il settore e con la loro fusione si apriranno ulteriori prospettive di crescita. L’unione delle competenze distintive ci permetterà inoltre di rafforzare ancora di più il legame con i marchi del lusso, offrendo loro maggiori opportunità su una piattaforma indipendente, completa e specializzata, che opera a livello globale. Sono molto soddisfatto di poter annunciare che il nuovo gruppo continuerà ad essere quotato a Milano e ad avere sede in Italia”.

Per quel che riguarda la tempistica è stato precisato che il cda di Yoox intende approvare il progetto di fusione nella seconda metà di aprile. A seguire è prevista un’assemblea straordinaria nella prima metà di giugno. La chiusura dell’operazione è quindi prevista per la prima metà di settembre.

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