Il caso

#VeryBello, ecco chi è l’uomo del sito “scandalo”

Il portale del Ministero della cultura, contestato sul web, è stato realizzato dall’agenzia Lolaetlabora, che è anche titolare del dominio internet, fondata da Andrea Steinfl con Antonella Marra. «Siamo esploratori testardi e curiosi», dice. Ha lavorato per la Cei e la Luiss. Ma pochi lo conoscono

Pubblicato il 26 Gen 2015

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Andrea Steinfl, co-founder di Lolaetlabora

Andrea Steinfl parla, se non altro per evitare di parlare. Uno dei protagonisti del caso “VeryBello”, ovvero il co-founder dell’agenzia di comunicazione Lolaetlabora cui è stata affidata la realizzazione del progetto, esce allo scoperto e risponde personalmente al telefono al cronista di EconomyUp.

Gentile, lievemente infastidito perché si storpia il suo cognome (dovrebbe capitargli spesso in Italia), si limita però a precisare che risponderà solo a domande scritte inviate per email. “Nato a Roma” ma “vissuto in centinaia di luoghi diversi reali e non così reali” – come recita la mini-bio del suo sito themixxie.com – in questo luogo, forse, non era ancora mai stato: quello della bufera mediatica.

Bufera scaturita dal debutto del sito VeryBello pensato per promuovere la cultura italiana in vista dell’Expo 2015. Presentato in pompa magna due giorni fa dal ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, quello delle Politiche agricole Maurizio Martina, e dal commissario per Expo 2015, Giuseppe Sala, si è attirato presto una raffica di contestazioni e ironie soprattutto dal mondo del web. Tra le critiche: gli errori tecnici come l’assenza di una “privacy policy”, il marchio del sito non registrato, i problemi di indicizzazione e la non accessibilità per i disabili visivi, ma anche la mancanza di traduzione in altre lingue all’infuori dell’italiano (poi si è scoperto che altre otto lingue arriveranno a febbraio), la grafica considerata poco accattivante, l’impianto tecnico considerato poco funzionante e lo stesso nome del sito, che alcuni hanno trovato perlomeno curioso.

Tra i responsabili di questo che qualche guru digitale ha già definito “epic fail” c’è appunto Lolaetlabora, che gli addetti ai lavori sostengono di non conoscere. Non solo risulta sconosciuta alla maggior parte dei soggetti che operano nel settore a Roma, ma questi stessi soggetti assicurano di non essere mai venuti a conoscenza dell’eventuale bando del ministero per assegnare il progetto. Fatto piuttosto strano, dal momento che fa parte del loro lavoro informarsi sui bandi pubblici.

Steinfl, co-founder con Antonella Marra, definisce la sua agenzia “non un tipico studio di design. Siamo esploratori inquieti, testardi e curiosi – prosegue in una nota pubblicata sul sito dell’agenzia – perché l’innovazione, come l’amore vero, è una domanda, non una risposta”.

Le domande, in effetti, si sono moltiplicate a proposito della piattaforma VeryBello. È davvero costata 35mila euro, come ha scritto Dario Franceschini in risposta all’avvocato Guido Scorza su Il Fatto? È stata fatta una gara per aggiudicare la commessa (Franceschini dice sì)? Perché il dominio è stato attivato dalla società che ha vinto la gara, cioè Lolaetlabora, e non dal ministero? Perché far debuttare la piattaforma solo in italiano? E a chi si è accesa la lampadina del nome “VeryBello”?

A proposito dei costi va detto che, se la cifra di 5 milioni di euro circolata in un primo momento era molto probabilmente sovrastimata, chi lavora in questo settore fa notare come 35mila euro sia una cifra altrettanto ridicola per il motivo opposto: una commessa di questo genere vale molto di più, sull’ordine delle centinaia di migliaia di euro.

Di Lolaetlabora si sa che ha lavorato nell’ambito della campagna Cei dell’8 per mille (Quella dello slogan: “Chiedi a loro”) e ha realizzato una campagna per le iscrizioni all’Università LUISS Guido Carli di Roma. Anche la sede dell’agenzia è nella capitale, in pieno centro, non lontano da Via del Corso.

Steinfl nel profilo Linkedin si dichiara di madrelingua croata oltre che italiana. Numerose le esperienze in art direction e design, tra cui in Rai e a Saatchi & Saatchi. È stato anche docente all’Università di Urbino “Carlo Bo” di “Non linear languages, content architectures and story telling experiences”. La passione per lo story-telling, la narrazione di storie, torna nella sua biografia. Si definisce infatti specializzato in “Advanced Storytelling”, oltre che in “Transmedia Branding Experiences”. Una passione a cui dà sfogo nel succitato sito TheMixxie, che ospita brevi pensieri e mini-storie sulla vita quotidiane e sul mondo, sue e di altri autori.

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