Ecosistema

The Hive, l’officina di imprese che non ama la pubblicità

“Noi pensiamo ai fatti” dice Aldo Curinga, ad del coworking, incubatore e acceleratore marchigiano che ospita 30 startup, più della metà innovative, attive nei settori più vari (dal fashion all’ict, dall’alimentazione ai trasporti) e che hanno generato un fatturato di oltre 2,5 milioni di euro

Pubblicato il 18 Giu 2015

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Gli spazi di The Hive

“La pubblicità? Ci interessa poco. Noi pensiamo ai fatti”. Parola di Aldo Curinga, amministratore delegato di The Hive, spazio di coworking, incubatore e acceleratore marchigiano operativo dal 2013, che ai fatti ci ha pensato davvero. E anche bene. Perché negli uffici creati prima ad Ancona (seguono negli anni altre sedi a Roma, Milano, Bologna, Bari, Fabriano e Fermo) sono incubate oggi 30 startup, più della metà innovative, attive nei settori più vari (rinnovabili, fashion, educazione, crowdfunding, trasporti, agricoltura, alimentazione, progettazione, ict, servizi) che hanno generato un fatturato di oltre 2,5 milioni di euro. Tanto per intenderci qui sono nate startup come Biopic, startup che ha ideato gli orti casalinghi e che è volata alla Maker Faire di San Francisco, e Belive.Me, startup che ha ideato un modo innovativo di fare pubblicità, che è finita al Pitti Uomo insieme al brand Armata di Mare, solo per citarne alcune.

– Incubatori e Acceleratori: dove andare per far nascere un’impresa

Siamo un luogo dove le idee vogliono diventare impresa, un’officina creativa di imprese e innovatori” dice Curinga, descrivendo questa realtà nata dalla sinergia tra l’imprenditore Giorgio Guidi e Greenvale Ventures Europe Ltd. Quest’ultima è la società con la quale opera in Europa il Gruppo internazionale Greenvale, fondo d’investimento privato e venture capital che investe in tutto il mondo sia nelle piccole e medie imprese che nelle startup, aiutandole a liberare il loro potenziale e a raggiungere una crescita sostenibile attraverso l’organizzazione, la ristrutturazione e lo sviluppo internazionale.

Tre sono dunque le mission di The Hive. In primis offrire uno spazio di coworking: “Lo sviluppo economico e la creazione di lavoro può avvenire soltanto integrando

Gli spazi di The Hive

talenti, tecnologie, know-how e capitale all’interno di una rete che favorisce la crescita di progetti” continua Curinga. “Nei nostri spazi una community di starter, imprenditori, professionisti e freelance lavorano fianco a fianco uniti dalla passione, con competenze e conoscenze differenti, aperti alla condivisione di idee e pronti alla collaborazione su progetti comuni”.

Per quanto riguarda, invece, la funzione di incubatore, “aiutiamo le startup ad avviare, rilanciare, far crescere con rapidità e successo il proprio business, integrando le eccellenze e la passione dello startupper, dell’imprenditore, del professionista” spiega Curinga. “The Hive dispone di un network composto da consulenti e manager che accompagna i neo imprenditori nella realizzazione della business idea fino all’avvio del progetto sul mercato, fornendo competenze in tema di ricerca, strategia, marketing, finanza e gestione. Servizi come Naming&Branding, Service Design e analisi di mercato, Social Community, piattaforme software, Equity Crowdfounding vengono erogati da alcune delle startup stesse incubate in The Hive. Marchi e Brevetti, europrogettazioni e bandi, consulenza strategica vengono forniti da una rete di specialisti che collaborano con noi” continua l’ad.

Alle startup che hanno già dimostrato la validità del loro modello di business e che possono contare su un buon bacino di clienti e su un’attività avviata, The Hive offre un programma di accelerazione. “Offriamo servizi a imprese con buon potenziale di successo che intendano espandere i propri confini commerciali, sfruttare nuove opportunità di business e migliorare la propria competitività. L’obiettivo è trasformare le aziende esistenti sotto finanziate o con carenze di management o in difficoltà, ma con

Gli spazi di The Hive

buon know-how e prodotto, in ditte sane con risultati di crescita sostenibile sui mercati nazionali e internazionali” spiega Curinga.

L’incubatore e acceleratore ha ottenuto agevolazioni finanziarie di oltre 900mila euro dalla Regione Marche per 6 startup innovative ed è in attesa di 240mila euro per altre due startup.

“Siamo inoltre tra i promotori di Start Cup Marche, business plan competition che fa parte della rete PNI “Premio Nazione per l’Innovazionededicata ai progetti imprenditoriali ad alto contenuto innovativo, formalizzati in un business plan e finalizzati alla nascita e allo sviluppo di imprese. Infine siamo gli organizzatori di I like Startup, concorso con il quale vogliamo favorire la cultura dell’innovazione attraverso una competizione tra progetti imprenditoriali innovativi. Ben 100mila euro i premi erogati finora”.

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