Imprenditorialità

Scaleup in Europa: quante sono, dove sono e cosa rischiano con la Brexit

Il SEP Report “Scaleup Europe” ne ha contate 4.200 con 58 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti. Dopo l’uscita dalla UE della Gran Bretagna, che è la prima per numero di società e capitali investiti, l’ecosistema potrebbe ridursi del 36%. A rimetterci soprattutto il fintech. L’Italia all’11° posto, dietro Svizzera e Spagna.

Pubblicato il 08 Giu 2017

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Negli ultimi anni in Europa sono aumentate le scaleup (“sorelle maggiori” delle startup), il Regno Unito continua a primeggiare in questa area (ma sono in vista ripercussioni negative a causa della Brexit), i settori che guidano la crescita sono e-commerce, fintech e hospitality e l’Italia non brilla nella classifica, piazzandosi all’undicesimo posto. Sono alcuni dei principali elementi che emergono dal SEP Report “Scaleup Europe” che Alberto Onetti (Chairman di Mind the Bridge e Coordinatore di SEP-Startup Europe Partnership) ha presentato ieri al parlamento europeo alla presenza del presidente Antonio Tajani.

Il nuovo SEP Report è ad oggi l’analisi più completa sullo stato delle startup innovative europee e mostra un notevole incremento nel numero delle scaleup negli ultimi anni (in media il 67% risulta costituito dopo il 2010).

Una scaleup è una startup ad alto valore innovativo che attraversa una fase di crescita in termini di dimensioni, fatturato e investimenti e che si sta espandendo fuori dal Paese di origine tramite partnership strategiche con grandi aziende. In sostanza si tratta di imprese che hanno dimostrato di essere scalabili e che hanno già raccolto significative validazioni di mercato, passando dalla definizione del proprio modello di business all’execution, ovvero alla realizzazione concreta.

Il SEP Report include dati sulle scaleup e sul fundraising in tutta Europa (sono stati presi in esame oltre 30 Paesi) con un confronto tra le varie nazioni su capitale raccolto, crescita anno su anno e percentuale del Pil (Prodotto interno lordo) investito. Comprende inoltre una sezione su Ipo (Initial public offering), unicorni (le rarissime startup che superano il miliardo di euro di fatturato) e sui super-scaler. A questo link è possibile scaricare il SEP Report completo. Ecco i dati più rilevanti.

ECOSISTEMA GIOVANE – In Europa ci sono circa 4.200 scaleup dell’ICT (Information and Communication Technology), disseminate in 45 Paesi, che crescono velocemente: tutte insieme hanno raccolto 58 miliardi di dollari di finanziamenti. È un ecosistema relativamente giovane con un ampio potenziale di crescita. Si conferma il primato assoluto di UK per numero di scaleup (1.412, ovvero il 34% del totale, una su tre). La Gran Bretagna è la numero uno anche per capitali raccolti, il 35% della somma totale a disposizione delle scaleup in tutta Europa, seguita a distanza da Germania, Francia e Svezia.

RISCHIO BREXIT – Senza UK, in uno scenario post-Brexit, il numero di scaleup europee si ridurrebbe a 2.540 e il capitale raccolto a 35,4 miliardi di dollari (-36%).

I SETTORI – A guidare la crescita delle scaleup europee dell’ICT sono e-commerce, finanza e hospitality: una scaleup su cinque opera in questi comparti. Complessivamente le realtà di questo genere hanno raccolto 18,1 miliardi di dollari, quasi un terzo del capitale totale a disposizione delle scaleup europee. Seguono Digital Media, Software Solutions e Enterprise Services. È rilevante che la maggiore concentrazione di scaleup sia nel comparto software, con oltre 460 società. Le isole britanniche dominano nella Finanza, con il 22% del capitale raccolto, le nazioni del Centro-Europa prevalgono nell’e-commerce grazie alla presenza di giganti del settore come Zalando, Westwing e Bestsecret.com. I Paesi nordici si confermano patria del gaming, con il 13% dei fondi ottenuti per questo settore.

LA DISTANZA DAI MERCATI AZIONARI – Le scaleup e i mercati azionari sono ancora distanti tra loro. Solo il 2% delle scaleup europee si quota in Borsa e circa il 15% dell’importo complessivo dei finanziamenti in Europa è stato raccolto attraverso Ipo. Va ricordato che il 45% delle Ipo sopra i 100 milioni di dollari è portato a termine negli Usa e che le scaleup che decidono di quotarsi negli Stati Uniti ottengono sei volte più capitali di quelle che lo fanno in Europa.

L’ITALIA – Il nostro Paese è all’undicesimo posto su 20 Paesi. Un ranking che in realtà potrebbe essere anche più basso se si considerano Pil e numero abitanti. Oltre che dai primi in classifica, è preceduto, tra gli altri, dalla Spagna e dalla Svizzera. Dopo l’Italia ci sono Lussemburgo, Norvegia. Belgio e Portogallo. In fondo al ranking Estonia e Lituania.

I COMMENTI – “Le scaleup europee sono ancora giovani, ma vedo un vasto potenziale per la loro crescita” ha commentato Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione europea per il Digital Single Market. “Il punto di svolta è stato nel 2016, quando sono stati immessi 12 miliardi di dollari di capitali ‘freschi’ nelle scaleup europee”. “Dalla nostra ricerca – ha sottolineato Alberto Onetti – emerge chiaramente la posizione dominante del Regno Unito: la Brexit ridurrà l’ecosistema delle scaleup europee del 36% e potrebbe danneggiare in modo consistente l’industria europea del fintech”.

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