Crowdsourcing

pptArt, la startup si mette all’asta e “scopre” di valere 3 milioni di euro

La società italiana di crowdsourcing di arte, che mette in contatto clienti e artisti, ha trovato un modo originale di far parlare di sé: vendere proprie quote ad un’asta d’arte. Un angel investor ha acquistato l’1% per 30 mila euro. Da qui la stima del valore totale. Finanza creativa o creatività nella finanza?

Pubblicato il 20 Ott 2014

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Luca Desiata, founder e Ceo di ppTArt

Come si fa a dire di valere 3 milioni di euro? Semplice: con un po’ di aritmetica usata in modo creativo. La parola creatività non è scelta a caso perché stiamo parlando di una startup di crowdsourcing, pptArt, che vive proprio grazie alla creatività dei suoi artisti e alla fecondità di idee dei suoi ideatori. L’ultima, divertente idea è stata quella di mettere all’asta la startup proprio come fosse…un’opera d’arte.

Questa azienda innovativa, impegnata a proporre opere su misura per il cliente, il quale può scegliere tra quelle realizzate ad hoc dagli artisti aderenti alla piattaforma, si è appunto offerta ai potenziali acquirenti attraverso un’asta vera e propria, svoltasi ad aprile a Roma e svelata solo ora perché è di questi giorni la firma presso il notaio dell’investitore che ha deciso di acquistare una quota della società attraverso questo singolare esperimento.

“Le azioni sono state messe all’asta come se fossero opere d’arte, accanto ai capolavori di artisti italiani del XX secolo, tra cui Fontana, Morandi, De Chirico, Burri, Guttuso, Pomodoro, Rotella e Vespignani” spiega il presidente e fondatore Luca Desiata, dirigente dell’Enel e docente di Corporate Art al Master of Art della Luiss Business School di Roma.

Poi però, a quanto emerge dalle parole dello stesso Desiata, l’asta vera e propria non c’è stata. Solo un escamotage pubblicitario, quindi? Non esattamente. “La data-room – prosegue lo start upper – è stata allestita all’interno degli spazi espositivi della casa d’aste insieme ad altre opere di arte moderna e contemporanea. Gli investitori interessati hanno avuto la possibilità di visionare il prospetto come se fosse un’opera d’arte in vendita. Il prezzo iniziale, ovvero la base d’asta, era di 10.000 euro per l’1% della società (1 milione di euro per il 100%). Ma era prevista anche l’opzione “buy-it-now” a 30.000 fisso (3 milioni di euro per il 100%)”. I founders di pptArt hanno in pratica seguito le regole applicate da eBay per le aste: si fissa un prezzo base, si comunica pubblicamente, chi vuole può partecipare all’asta e rilanciare, ma allo stesso tempo si stabilisce che è possibile usufruire dell’opzione buy-it-now, ovvero acquistare quote prima dell’inizio dell’asta stessa. E quando scatta il buy-it-now l’asta automaticamente si chiude, anzi non comincia nemmeno.

Così è andata per pptArt. Un angel investor, il cui nome resta misterioso, ha esercitato il buy-it-now e acquistato una quota pari all’1% della società a 30.000 euro, che di recente sono entrati ufficialmente nelle casse della startup. Lo stesso investitore ha firmato per esercitare un’opzione che prevede l’acquisto fino al 5% delle quote di ppTArt: acquisto da esercitare entro un anno. Quindi, ne deducono i founders della startup, se l’1% vale 30.000 euro, la stima totale del valore della società è 3 milioni di euro. In gergo si parla di “una valutazione pre-money di 3 milioni di euro”.

Finanza creativa? Certamente finanza con un’iniezione di creatività. Del resto la creatività è alla base del progetto. PptArt è la prima piattaforma al mondo di crowdsourcing di arte che permette di commissionare un’opera senza limitazioni geografiche.Lavorando a stretto contatto con i clienti e avvalendosi di un pool di oltre 1.000 artisti internazionali, pptArt permette di soddisfare le esigenze artistiche di una vasta platea di utenti che vorrebbero commissionare un’opera ma che non hanno un accesso diretto al mondo dell’arte. pptArt ha creato tre diversi brand per proporre servizi personalizzati in base alle esigenze della clientela: B2B (Business to business), B2C (business to consumer), B2I (Business to Institutions). Nel segmento B2B (clienti aziendali) propone servizi quali “When packaging becomes art”, ovvero la possibilità di ridisegnare il packaging dei prodotti tramite un concorso di artisti, oppure “Celebrate M&A transactions with Art”: opere d’arte su misura per interpretare i messaggi strategici della transazione conclusa. pptArt ha inoltre pubblicato un manifesto in cui sostiene che “La complessità del mondo aziendale può essere oggetto di un’opera d’arte”.

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