Onetti: «La fusione tra Yoox e Net-a-Porter farà bene alle startup»

Il responsabile di Sep, programma per le startup Ue: «Abbiamo bisogno di grandi aziende europee che diventino leader mondiali, perché fanno da traino ai più piccoli. Anche attraverso le campagne di acquisizioni»

Pubblicato il 01 Apr 2015

“La fusione tra Yoox e Net-a-Porter è un passo nella giusta direzione, quella di avere grandi campioni europei che possano diventare leader nel mondo. Farà bene anche alle startup, perché il processo di maturazione di soggetti importanti a monte porta con sé sicure ricadute anche per quelli che stanno a valle”. A dirlo è Alberto Onetti, responsabile di SEP, Startup Europe Partnership, piattaforma paneuropea per il sostegno e lo sviluppo delle startup nella Ue, commentando il merger tra il nostro retailer di moda online Yoox, guidato dall’Ad Federico Marchetti, e la svizzera Net-a-Porter.

Lei ha definito unicorni le 9 startup miliardarie europee a causa della loro “rarità”. È arrivato il decimo unicorno?
Yoox
da molto tempo non è più una startup ma una scaleup, una sorella maggiore già strutturata. Idem per Net-a-Porter. Sono due aziende cresciute al punto da diventare player internazionali. Ora affrontano un passaggio ulteriore. È un segnale estremamente positivo e un passo nella giusta direzione. Il nuovo gruppo è un unicorno? Non so. Certo che è una gran bella ‘bestia’…

È un segnale importante per l’imprenditoria italiana?
Difficile valutare i deal ‘da fuori’, ma mi sembra una fusione paritaria. Federico Marchetti di Yoox sarà il Ceo del nuovo gruppo rinominato Yoox Net-a-Porter Group, la presidenza andrà a Natalie Massenet, fondatrice e presidente esecutivo di Net-a-Porter, con sede inglese ma controllata dalla svizzera Richemont. Un matrimonio alla pari. Ma che sia un gruppo italiano o inglese o svizzero poco importa. L’importante è che è avvenuto un consolidamento tra due player già rilevanti in vista della creazione di un potenziale colosso europeo. Abbiamo bisogno di grandi aziende europee. Qualcosa di analogo, ma poco rilanciato dalla stampa italiana, è successo con la tedesca Rocket Internet.

Cioè?
Rocket internet, una delle poche startup miliardarie europee, sta avviando un simile processo di consolidamento. Partita come acceleratore, la società si è quotata e ha iniziato una serrata campagna di acquisizioni e investimenti nel mercato del food delivery: Delivery Hero, HelloFresh, l’italiana Pizzabo e molto altro. Soggetti come questi, che fanno acquisizioni di startup, generano poi un effetto a catena.

Quindi merger come quelli tra Yoox e Net-a-Porter aiutano anche le startup?
Certamente. I soggetti più grandi hanno appetito di acquisizioni, fanno shopping tra i più piccoli e così svolgono un ruolo di traino per l’intera filiera. Nell’ambito del merger Yoox-Net-a-Porter sono previsti circa 200 milioni di euro da destinare all’espansione e agli investimenti. È possibile che una parte di quei soldi venga destinato all’acquisizione di startup.

Un colosso di queste dimensioni non è una minaccia per i piccoli dell’e-commerce?
Non credo proprio. Le startup dell’e-commerce, mercato per la verità fortemente competitivo, hanno tre strade: o fanno qualcosa di estremamente innovativo, per cui debbono e possono proseguire nella loro espansione, o vengono acquistate dai più grandi. Oppure muoiono, è una possibilità. Ma questo può capitare sempre.

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