La storia

Michela, l’umanista che fa correre una startup sui libri

Michela Gualtieri, classe ’84, laurea in filologia moderna e master in editoria è l’ideatrice di Tribook, un sistema che mette in comunicazione lettori e librerie indipendenti. «Noi umanisti abbiamo tante idee ma non sappiamo farle stare in piedi. Le università non lo insegnano. Per fortuna che c’è Dr. Startupper…”

Pubblicato il 07 Nov 2014

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Michela Gualtieri, co-founder di Tribook

“Fammelo dire, ce la si può fare!”. Michela Gualtieri, classe ’84, una laurea in filologia moderna a Bari e un master in editoria alla Cattolica di Milano alle spalle, quasi lo grida dall’altro capo del telefono. È entusiasta e ne ha tutte le ragioni. Entro fine anno partirà la versione beta di Tribook, la startup che ha co-creato insieme a Brian Suarez, vincitrice dell’edizione 2013/2014 di Dr. Startupper, il corso di alta formazione post-laurea con concorso annesso di Università Cattolica e Camera di Commercio, finalista di Start Cup Lombardia e di LibrInnovando Awards, premio che identifica i prodotti e i servizi che spiccano per innovazione, design, qualità ed integrazione con le più moderne tecnologie, in collaborazione con l’associazione Doppiozero e in concomitanza con la terza edizione di Bookcity.

Tribook mette in comunicazione lettori e librerie indipendenti, per ora solo milanesi, con l’aiuto del servizio di consegne in bicicletta di Milanbike. I librai che aderiscono, con una sottoscrizione annuale e una piccola percentuale sulle vendite, gestiscono e aggiornano direttamente il loro catalogo online. Gli utenti cercano il libro tramite la piattaforma web e una mappa mostra tutte le librerie che

Brian Suarez, co-founder di Tribook

dispongono del volume in quel momento. Poi decidono se andare a ritirarlo direttamente o riceverlo a casa, entro poche ore, in bicicletta con un costo di consegna di quattro euro oltre al prezzo di copertina. L’obiettivo è quello di creare una community, un’identità. Far sentire gli utilizzatori di Tribook parte di una filosofia d’acquisto locale ed ecologica. Si organizzeranno eventi, concorsi, ci saranno sconti a loro dedicati.

A essere messe in rete sono solo le librerie indipendenti, di quartiere, quelle che inevitabilmente soccombono nella concorrenza con colossi come Amazon, Feltrinelli, Mondadori. Chi cerca un libro, navigando sui loro siti, spesso va sul sicuro: ci rimettono le piccole realtà rionali e i quartieri che le ospitano. E ci rimette anche chi quelle realtà le abita e le vede svuotarsi di ciò che le rende uniche e dà loro valore. L’idea di Michela nasce proprio da questa constatazione. “Sono sempre stata una lettrice forte. E spesso per localizzare il volume che volevo comprare dovevo fare un giro di telefonate e mail, farmelo mettere da parte e andare a ritirarlo al più presto oppure comprare online. Dopo il master in editoria ho cominciato a guardare il mondo dei libri dall’interno e capire che un servizio come quello di Tribook mancava”.

La storia di Michela è importante per due ragioni: perché insegna che non ci sono lauree “giuste” o “sbagliate” e che piuttosto che arrendersi vale la pena portare avanti e

investire in un progetto personale. Sì, anche se si è studiato lettere o filosofia.“Spesso noi umanisti, laureati in lettere o scienze sociali, abbiamo tante idee ma non sappiamo farle stare in piedi. Le università non lo insegnano”, continua. Per questo Dr. Startupper, riservato a chi si è laureato o ha frequentato un master dell’Università Cattolica ma solo in materie non scientifiche, è stato importante.

Il percorso di formazione è gratuito: si entra sulla base di un’idea e durante il corso si impara a farla diventare sostenibile, a fare un business plan, a stilare analisi di mercato, condurre un pitch, la presentazione efficace della propria idea in grado di attirare potenziali investitori. I tre progetti più promettenti, e quello di Michela era uno di questi, vengono scelti come vincitori. Niente premi in denaro, ma visibilità e networking. E, soprattutto, le armi per far funzionare la propria idea.

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