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Jusp vince Italian Master Startup Award

La società incubata da Polihub e ideatrice di una soluzione di POS mobile innovativo che permette di accettare pagamenti tramite carta di credito ha vinto il premio indetto da PNICube e organizzato quest’anno con l’incubatore del Politecnico di Milano. Ecco la storia della startup e la videointervista al founder Jacopo Vanetti

Pubblicato il 11 Giu 2015

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È Jusp, startup incubata in polihub, la vincitrice dell’Italian Master Startup Award, il premio ideato da PNI Cube per società provenienti dal mondo degli incubatori universitari, ma già di provato valore e successo sul mercato.

Guarda la videointervista a Jacopo Vanetti, CEO e co-founder di Jusp

Le 13 startup finaliste del premio (10 che concorrevano per Italian Master Startup Award e 3 in lizza per il Premio APSTI), nato nel 2007 e organizzato quest’anno in collaborazione con Polihub, il 10 giugno si sono sfidate a colpi di pitch nel campus bovisa del politecnico di Milano.

Jusp, i pagamenti ora sono touchscreen. Leggi la storia della startup

Clean tech, big data, droni, energie rinnovabili ma anche biomedicina e mobilità sostenibile sono alcuni dei progetti presentati. Alla fine ha prevalso Jusp, fondata nel 2011 da Jacopo Vanetti, con la sua soluzione di POS mobile innovativo che accetta pagamenti tramite carta di credito.

La startup di casa Polihub, ha anche vinto, insieme a Zehus e Safen, il premio Franci@Startup 2015, offerto e consegnato dall’Ambasciata Di Francia in Italia, che permetterà a Jusp di provare a svilupparsi anche sul mercato francese.

Gli altri premiati speciali sono stati Abiel, scelta da Unicredit start Lab, ancora Safen, che si aggiudica il premio uk trade and investment, e Geoskylab, selezionata dall’associazione parchi scientifici e tecnologici italiani.

È Ferruccio Resta, delegato dal rettore del Politecnico di milano, alla valorizzazione della ricerca e al trasferimento tecnologico, a dare il saluto di benvenuto. “Le startup sono una soluzione al problema dell’occupazione e fanno bene al Paese” ha detto. “Bisogna lavorare insieme, perché creare imprese innovative deve far parte del dna delle università”, gli fa eco Marco Cantamessa, presidente di PNICube, che raggruppa 38 fra università e incubatori associati italiani.

È Giovanni Iozzia, direttore di Economyup, a dare il via ai pitch delle startup e a moderare poi la tavola rotonda focalizzata su come creare impresa innovativa tra università, finanza e industria. “Gli incubatori universitari riescono proprio a garantire qualità e credibilità alle aziende”, esordisce Stefano Mainetti, Ceo di PoliHuB. (E “permettono di tenere qui in Italia i cervelli”, aggiunge Giuseppe Andreoni, docente al politecnico e co founder di SXt e Comftech.)

Le aziende hanno ormai capito questo valore: “è attraverso di loro che una pmi riesce a beneficiare di ricerche e sperimentazione che da sola non potrebbe mai portare avanti”, spiega Alvise Biffi, presidente di piccola industria Assolombarda. “Eppure investire in innovazione in Italia non è ritenuto prioritario dallo Stato”, avverte Giancarlo Giudici della School of management del Politecnico, “Anche perché quello italiano è un mercato tradizionale, dove si fa fatica a dimostrare la validità di idee innovative”, continua Marco Salvatori di Fastweb.

Per concludere, Luca Canepa di Iban, insiste proprio su questo punto, e ribadisce che neanche nell’università italiana l’innovazione è sempre ben accetta.

Ecco perché un premio come Italian Master Startup Award è così importante.

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