#CiaoEnrico

«Ha dimostrato che l’Italia può essere un Paese per giovani»

«Aveva 26 anni quando fondò Inferentia, non stupisce che adesso potesse dare fiducia ai nuovi imprenditori», scrive il presidente di Italia Startup Marco Bicocchi Pichi. «Adesso voglio pensare che abbia raggiunto l’amico Marco Zamperini e stiano discutendo di innovazione digitale»

Pubblicato il 07 Nov 2015

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Marco Bicocchi Pichi, business angel dell'anno

Oggi ci siamo svegliati più soli nel nostro quotidiano lavoro di rendere l’Italia un Paese che torna a “fare l’Italia”, un grande Paese all’altezza del suo immenso patrimonio di storia e cultura. Enrico Gasperini è mancato all’affetto della sua famiglia, ai suoi amici, ai collaboratori ed a tutto l’ecosistema dell’innovazione digitale Italiana.

Noi della leva degli anni “60 (io sono nato del 1961, Enrico era del ’62) ci siamo sentiti raccontare la storia dell’Italia del boom economico, del baby boom, della lira forte e tra noi ci sono quelli che non si sono mai rassegnati al declino. In quegli anni è andato l’uomo nello spazio, il 12 aprile 1961 Gagarin è stato primo uomo a volare nello spazio portando con successo a termine la propria missione, il 20 luglio 1969 il modulo lunare della missione Apollo 11 è il primo veicolo con equipaggio a posarsi sulla Luna. In quegli anni nacque l’Olivetti Programma 101, o P101, che è stato il primo personal computer al mondo, sviluppato negli anni tra il 1962 e il 1964 e prodotto tra il 1965 e il 1971. Questa è l’Italia nella quale siamo nati e questa è l’Italia che ispirava anche Enrico Gasperini.

Negli anni 2000, gli anni della “new economy” e di Internet, Enrico è già protagonista e nel 1988 fonda Inferentia, che nel corso degli anni diventerà Inferentia DNM e attualmente è Fullsix, new media agency specializzata nell’offerta di servizi per l’online marketing. Aveva 26 anni, non stupisce che adesso potesse dare fiducia ai giovani. Forse può stupire qualcuno ma non noi che a 53 anni, a poco più del doppio degli anni che aveva quando fondò Inferentia, fosse ancora totalmente concentrato sul “pezzo” a lavorare con grande passione e volontà. E’ una passione ed anche un po’ una condanna essere appassionati del proprio lavoro in modo così intenso e vivo.

Enrico Gasperini ed io ci conoscevamo solo professionalmente. Negli anni in cui portava in borsa Inferentia io ero un dirigente di Etnoteam, ancora lontano dal diventare business angel e fare i miei primi passi da aspirante imprenditore startupper: tanto rispetto per chi ha quotato due imprese innovative, Inferentia prima e Digital Magics poi. Recentemente ci eravamo visti a Pisa all’Internet Festival, dove ho partecipato a una presentazione di Digital Magics, e lo avevo salutato dal palco di SMAU in occasione della presentazione dell’Osservatorio Startup del Politecnico di Milano. Poco meno di un mese fa avevo visitato Enrico Gasperini e Layla Pavone negli uffici milanesi di Digital Magics.

Come Presidente di Italia Startup voglio rendere omaggio ad un imprenditore che ha contribuito con successo ad affermare che l’Italia è e può essere un Paese per giovani e che è e può essere un Paese per startup ed un Paese digitale. Enrico ha voluto essere un associato di Italia Startup e fare sistema, aveva una personalità forte e volitiva, da imprenditore si è fatto apprezzare e voler bene da tanti. Ci mancherà, ma il suo esempio resta con noi e voglio pensare che abbia raggiunto l’amico Marco Zamperini ed insieme si stiano facendo una bella discussione sull’innovazione digitale. RIP Enrico.

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