Fondazione Zuckerberg, perché la prima acquisizione è una startup dell’intelligenza artificiale

Si chiama Meta ed è un search engine per ricercatori in grado di riconoscere autori e citazioni e fornire i documenti più rilevanti invece di quelli ottimizzati dal SEO. La Chan Zuckerberg Initiative lo renderà gratis per tutti. La conferma di un mercato pronto a esplodere…

Pubblicato il 27 Gen 2017

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Per la sua prima acquisizione la Chan Zuckerberg Initiative ha scelto l’Intelligenza artificiale (AI). L’organizzazione filantropica di Mark Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan ha acquisito Meta, una startup che fornisce un motore “AI-powered” in grado di aiutare scienziati e ricercatori nelle loro attività.

La fondazione non ha voluto rivelare il prezzo di acquisizione. Crunchbase riferisce che Meta, fondata nel 2010 a Toronto, in Canada, ha raccolto 7,5 milioni di dollari dai venture capitalist e ricorda che Zuckerberg e Chan hanno detto di voler spendere 3 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni per la cura di malattie.

La soluzione fornita da Meta è in grado di leggere tutte le ricerche scientifiche e utilizza un algoritmo per fornirle ai propri clienti in base alla rilevanza. Quello che la rende speciale rispetto agli altri motori di ricerca è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che è in grado di riconoscere autori e citazioni, quindi può fornire le ricerche più rilevanti invece di quelle che sono state ottimizzate dai migliori SEO. Finora era in parte a pagamento, ma diverrà uno strumento gratuito per tutti dopo essere ulteriormente sviluppato a seguito dell’acquisizione.

È interessante che la scelta dell’organizzazione filantropica dei coniugi Zuckerberg sia caduta sull’Artificial Intelligence, un settore che oggi è oggetto di studio e di applicazione in numerose realtà. L’AI si può applicare nel Natural Language Processing (comprensione ma anche formulazione del linguaggio), nella Knowledge Representation & Automated Reasoning (la capacità di un dispositivo di trattenere una conoscenza per poi elaborarla), nel Machine Learning (capacità di un algoritmo di apprendere dai dati e imparare dagli errori), nella capacità di percezione degli oggetti circostanti e nell’Autonomic Motion (le automobili che si guidano da sole), nella Virtual Assistance (per esempio i chatbot, gli assistenti virtuali che rispondo in automatico alle richieste di un cliente).

Il settore è in crescita e già numerose startup nel mondo si stanno lanciando in questo settore. Il finanziamento medio per startup dell’AI è pari a 6,3 milioni di dollari. La più finanziata nel mondo è una startup cinese, iCarbonX, che è riuscita a farsi dare ben 199 milioni di euro: punta a costruire un ecosistema di vita digitale basato su una combinazione di comportamento biologico dell’individuo e dati psicologici, Internet e intelligenza artificiale. In pratica consente di analizzare le abitudini di vita attraverso tutti i device a disposizione di un individuo e quindi a prevenire eventuali problemi. La seconda più finanziata al mondo è un’israeliana, LawGeex, che ha sviluppato un software per l’analisi dei contratti: il sistema è in grado di dire che il contratto è corretto, se è fraudolento ecc. ecc. La startup ha ottenuto 2,5 milioni di dollari.

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