BUSINESS ANGEL

Ecco il banker di Mediobanca che investe sulle startup

Stefano Marsaglia, co-CEO dell’istituto di credito, londinese d’adozione e campione di polo, ha investito 250mila sterline nel progetto di piattaforma digitale per imparare le lingue con insegnanti in video-conferenza. Un segnale per tutto l’ecosistema dell’innovazione

Pubblicato il 31 Mar 2014

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Un “angelo custode” d’eccezione per Fluentify, piattaforma digitale per aiutare chi sta imparando una lingua straniera (inglese in primis) a migliorarla parlando online con madrelingua da tutto il mondo. Il business angel dei giovani quattro founder torinesi è Stefano Marsaglia (nella foto), co-Ceo di Mediobanca, che ha investito 250mila sterline nel progetto. “Abbiamo avuto modo di incontrarlo a Londra, ci è stato presentato da un nostro advisor” spiegano gli startupper.

Nominato a dicembre scorso Mediobanca Executive Chairman e Co-Head Global di Corporate & Investment Banking, con base a Londra, Marsaglia è un senior banker da un trentennio di casa nella City, con esperienze di vertice in Barclays, Rothschild e Ubs. Da curriculum “parla fluentemente italiano, inglese, francese, spagnolo e un po’ di portoghese”. Sarà anche per questo che ha deciso di investire nella squadra di appassionati delle lingue straniere formata da Andrea Passadori, 24 anni, Giacomo Moiso, 24, Claudio Bosco, 22, e Matteo Avalle, 26.

Startup di online education, alla quale i giovani stanno lavorando da un anno e mezzo ma operativa da alcuni mesi, Fluentify a settembre scorso era stata tra i finalisti al Tech Crunch Italy di Roma.

Si tratta di una piattaforma web con un sistema di videoconferenza integrato che permette a chiunque si registri (gratuitamente) di entrare in contatto – in maniera immediata ed intuitiva – con tutor madrelingua per fare conversazione ad un costo accessibile, senza vincoli di abbonamento.

L’utente può scegliere tra vari tutor madrelingua con cui migliorare il proprio inglese attraverso mezz’ora di conversazione in videoconferenza integrata (significa che avviene tutto all’interno della piattaforma e non è necessario “emigrare” su Youtube). I prezzi per mezz’ora di colloquio sono dagli 8 ai 30 euro per sessioni da 30 minuti. La startup incassa il 20% su ogni lezione. I madrelingua sono selezionati dai gestori del sito attraverso tre step: la compilazione di un formulario più un video di presentazione; la verifica delle competenze linguistiche del soggetto; e il feedback degli utenti che, al termine della conversazione, possono lasciare un “like” e un commento.

“La sfida – racconta Giacomo Moiso, ceo di Fluentify – è trasmettere un messaggio per noi molto importante: l’inglese non va studiato, va parlato. La lingua straniera deve diventare un mezzo per raggiungere un obiettivo: passare un esame, trovare lavoro, viaggiare… Il nostro sito aiuta le persone a fare questo. È sufficiente avere un microfono, una webcam ed una connessione ad internet per permettere a studente e tutor di usare la piattaforma, ovunque nel mondo. Fluentify è il metodo più naturale, efficace ed immediato per imparare una lingua”.

Il mercato è già coperto da alcuni big internazionali che offrono servizi analoghi: Live Mocha, Italk e Verbling. Ma Passadori sottolinea: “A differenza di Live Mocha non vendiamo i corsi di lingue ma tutor. I nostri studenti hanno bisogno di migliorare la lingua straniera per gli scopi più vari, perciò può essere loro utile parlare con chi ha studiato legge se si accingono a praticare il linguaggio giudiziario o con chi ha vissuto nel sudest asiatico se stanno programmando un viaggio in Asia. Non importa che i tutor siano insegnanti di lungo corso, anzi a volte può essere un ostacolo”.

L’idea evidentemente è piaciuta molto a un big come Marsaglia. Oltre alla sua qualifica professionale, di lui si sa che ha 58 anni, discende da una nota e facoltosa famiglia torinese ed è campione di polo. (lu.ma)

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