nuovi format

Dettori e Cannavale tra i giudici del talent Mediaset per startup

Al via a maggio in prima serata su Italia1 Shark Tank, il programma con aspiranti imprenditori a caccia di investimenti. In giuria, con il presidente di dPixel e al presidente di Bravofly, ci saranno Mariarita Costanza (Macnil), Luciano Bonetti (Foppapedretti) e Giampietro Vigorelli (D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO)

Pubblicato il 27 Mar 2015

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La startup sbarcano in tv. Arriva a maggio in prima serata su Italia1 Shark Tank, il nuovo programma tv dedicato a chiunque voglia mettersi in gioco con un’idea imprenditoriale. Il format, nato in Giappone e poi prodotto in più di 20 Paesi, consente a ogni aspirante imprenditore di presentare il proprio progetto a degli investitori che possano trasformare l’idea in vera e propria impresa.

E, secondo quanto rivelato dal sito davidemaggio.it, gli imprenditori che comporranno la giuria di Shark Tank sono nomi noti nell’ecosistema italiano. In primis c’è Fabio Cannavale, presidente di BravoFly Rumbo Group. Non è passato neanche un mese da quando l’operatore noto in Italia con il sito Volaregratis.com ha fatto parlare di sé per aver comprato lastminute.com. Operazione che “ci permetterà di imporci come leader nel settore dei viaggi e raggiungere il traguardo dei 5 miliardi di euro di valore lordo transato entro il 2020” aveva detto Cannavale. Un risultato che arriva dopo undici anni dalla nascita della sua creatura a cui ha dato vita con Marco Corradino: da un sito di vendita di voli low cost, Bravofly appunto, a un gruppo internazionale con sede a Chiasso, con 123 milioni di fatturato e oltre 500 dipendenti, presente in 35 Paesi con 14 diverse lingue. E che l’anno scorso è stata quotata in Borsa. Proprio in quell’occasione, a EconomyUp.it aveva raccontato come può una startup trasformarsi un’impresa di livello: “Stai attento alla qualità delle risorse umane. Le aziende sono fatte di persone. E la capacità di crescita dipende dalla qualità delle persone. Devono essere smart, portate alle relazioni positive con gli altri, ma anche avere il giusto livello di formazione: il salto che noi abbiamo fatto da startup a corporation è stato reso possibile grazie alle persone” aveva detto. Aggiungendo: “Cari startupper, evitate l’approssimazione. O è perfetta o non vale niente”. Consigli valido anche per gli aspiranti startupper che si sfideranno in tv.

Tra i giudici di Shark Tank un altro nome tra le startup: Gianluca Dettori, presidente di dPixel, venture capital advisory. Dettori ha aiutato a crescere oltre dieci startup nel settore digitale e medico, passando dalla veste di angel investor a quella di patner di dPixel. A EconomyUp.it aveva raccontato il suo punto di vista sul regolamento della Consob per l’equity crowdfunding. “È l’inizio di un percorso ma anche una sfida – aveva detto – perché il mercato dovrà imparare a fare i conti con un certo numero di insuccessi. Ma, se vinta, sarà un’opportunità anche per le PMI”.

Mariarita Costanza, fondatrice di Macnil, è l’unica donna nel team di Shark Tank. Quella di Macnil è una delle prime storie raccontate da EconomyUp.it, esempio per tutte le startup di innovazione che paga anche al Sud. In Puglia, infatti, insieme al marito ha creato un’azienda da Silicon Valley che sa incoraggiare idee e giovani talenti destinati ad un sicuro esodo oltre i confini regionali o all’estero. “Ce l’abbiamo fatta, pur tra mille difficoltà. Fare impresa nel Sud Italia è quanto mai complesso, soprattutto per chi come noi si occupa di informatica. C’è un deficit di mentalità non solo nelle persone ma anche negli attori istituzionali e nei diversi soggetti con i quali devi avere a che fare” ci ha raccontato la founder della startup che dopo le tecnologie per la localizzazione satellitare, sta ora puntando sulla telemedicina con il primo defibrillatore mobile al mondo telecontrollato e localizzato.

Chiudono il team della giuria Luciano Bonetti, Presidente di Foppapedretti, e Giampietro Vigorelli Vice Presidente e Direttore Creativo di D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO. Il primo può dare agli startupper molti consigli su come creare un’azienda destinata a diventare un simbolo del made in Italy; il secondo spiegherà loro quanto contano immagine e pubblicità, selezionando solo quelli che hanno tutte le carte in regola per emergere.

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