Non chiamatemi startupper

Da manager ad aspirante imprenditrice

Chiara Burberi, 47 anni, ha mollato fama e carriera, per fondare Redooc, piattaforma di education online. “Perché? È bello svegliarsi alla soglia dei 50 anni pensando di fare qualcosa per i giovani. Ma non chiamatela startup: in Italia questa parola è considerata solo un tentativo”

Pubblicato il 02 Apr 2014

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Chiara Burberi, ex manager e founder di Redooc

Lei è l’eccezione che conferma la regola. Se pensate che le startup siano roba di soli giovani che cercano di sfondare nel mondo della nuova imprenditoria, potente anche cambiare idea. E se siete convinti che la vita delle donne ricomincia alla soglia dei 50 anni, allora è proprio il caso di fare una chiacchierata con Chiara Burberi.

Perché lei, 47 anni, due figli e una brillante carriera da manager ha mollato fama, successo e aspirazioni professionali per fondare una startup. “Ma, vi prego, non chiamatemi startupper: in Italia fare impresa è considerato solo un tentativo, un ‘chissà se ce la farò’. Io, invece, sono sicura di quello che sto facendo, so che è un lavoro, che porterà dei risultati e che realizzerò i miei obiettivi. Io non ci sto provando, non mi sto buttando. Io ci riesco”. Sapienza e saggezza dettati forse dall’età, ma lei ribatte: “La mia storia parla per me: sono riuscita brillantemente in tutto quello che ho deciso di fare. Sarà così ancora una volta. Farò di questa startup un’impresa di successo”.

Ma andiamo con ordine. Chi è questa startupper che così non vuole essere chiamata? Laurea con lode in economia alla Bocconi, docente alla stessa università, poi consulente e manager in McKinsey e in Unicredit. La vita professionale di Chiara Burberi sembra un’ascesa verso il successo. “Avevo tutto, facevo quello per cui avevo studiato e che mi piaceva: ero davvero soddisfatta, io amavo il mio lavoro”. E alla soddisfazione professionale si aggiunge la soddisfazione nella vita privata con la nascita della prima figlia. A quel punto, qualcosa cambia.

Nel luglio 2013, convinta dall’amico Nicolò Ammendola, imprenditore trentenne, molla tutto per fondare Redooc, una piattaforma di education online di materie scientifiche per i ragazzi del liceo. Obiettivo: diffondere tra i giovanissimi la passione per le materie STEM (acronimo per Science, Tech, Engineering e Math), considerate la nostra speranza per il futuro.

La domanda però sorge spontanea: ma chi gliel’ha fatta fare?Dopo 40 anni è bello svegliarsi la mattina e pensare di aver fatto qualcosa che possa restare ai propri figli e anche agli altri. Come potevo andare a dormire la sera pensando di non aver utilizzato le mie energie per il futuro dei giovani? Così ho accettato la proposta di Nicolò e ho iniziato un progetto che è unico e nuovo, perché la novità porta tanta energia” spiega Chiara Burberi.

E, in effetti, non ci sono progetti simili in Italia: “Vogliamo cambiare il modo di raccontare la matematica e la didattica delle materie scientifiche. Vogliamo sollecitare i giovani a guardare a questo mondo con curiosità, attraverso video lezioni online ed esercizi presentati come giochi. Vogliamo solleticare la loro curiosità aiutandoli ad allargare i loro orizzonti e a cambiare punto di vista perché la matematica non è una materia per geni solitari, ma un’opportunità per tutti che può offrire anche occasioni di lavoro” continua l’ex manager. “Da una buona preparazione in matematica spesso dipende l’ammissione all’Università o la scelta di un percorso di studi che permetta di entrare nel mondo del lavoro”.

Insomma, un nuovo modo di insegnare le materie scientifiche: interattivo e online. Ma quanta presa può avere un progetto del genere in un Paese come l’Italia, restio ad accogliere con favore tutto ciò che è innovativo? “Io sono cresciuta con l’insegnamento di mia madre che diceva sempre ‘Ricordate che l’America è qui in Italia. Bisogna solo saperla trovare’. E queste non solo parole: io sono convinta che il nostro sia ancora il Belpaese, ricco di potenzialità e di menti brillanti che però vanno coltivate. Ecco perché iniziamo dai ragazzi, ed è previsto anche un programma specifico per i più piccoli che devono affrontare il passaggio dalle scuole elementari alle medie”.

Redooc è ancora in fase di sviluppo e presentazione. Sono molte le scuole e gli istituti di formazione che sono rimasti sbalorditi dall’efficacia del progetto. E ora servono i finanziamenti: “Cerchiamo business angel appassionati che condividano il progetto con un finanziamento. Il bello delle startup è che non ci sono vincoli, dipende tutto da te. Per questo vogliamo sviluppare al massimo la piattaforma perché possano fare a gara per poterci finanziare”.

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