Ecosistema

9 startup in cerca di 14,4 milioni di euro

Rendere il turismo kid friendly, la casa sempre più smart, abbattere le barriere della comunicazione, migliorare le attuali metodiche radiologiche: sono alcuni degli obiettivi presentati dalle startup selezionate da Unicredit Start Lab nel corso dell’Investor Day. Ecco chi sono e di quanto hanno bisogno per realizzare il progetto che hanno in mente

Pubblicato il 09 Mar 2016

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Oltre 14 milioni di euro (14,4 milioni per la precisione) per cambiare il mondo e renderlo più smart, più pulito, più semplice per chi viaggia, più accessibile per chi ha bisogno di cure. Tanto hanno chiesto per realizzare il proprio progetto le 9 startup selezionate da Unicredit Start Lab nel corso dellInvestor Day che si è svolto l’8 marzo a Milano presso l’UniCredit Tower Hall.

Unicredit Start Lab è il programma di accelerazione offerto alle startup dei settori Life Science, Clean Tech, Digital e Innovative Made in Italy. Un percorso iniziato iniziato nel 2012, quando è decollata la legislazione che ha introdotto la categoria delle startup innovative. Da allora sono nate oltre 5000 startup nelle quali sono stati investiti quasi 500 milioni di euro.

“Il nostro è il risultato di un lavoro corale. Per questo possiamo definire Unicredit Start Lab un programma con una logica di piattaforma aperta, dove il ruolo svolto dalla banca è solo una parte. A questo si affianca il lavoro e il supporto di partner, investitori, mentor che contribuiscono a supportare le startup” ha detto Paola Garibotti, Head of Country Development Plans di Unicredit, delineando in sintesi il percorso intrapreso in questi anni dalla banca a favore della neo imprenditorialità e presentando le 9 startup in cerca di investimenti.

Ecco chi sono, in quale settore sono attive e di quanto hanno bisogno per realizzare il progetto che hanno in mente.

DIGITAL

BABYGUEST: 1 milione di euro. È una piattaforma su cui è possibile noleggiare tutte le attrezzature per l’infanzia e acquistare i prodotti di prima necessità: dal seggiolino per l’auto, al passeggino allo scalda biberon, facilitando la vita dei genitori in viaggio. Si rivolge sia al canale B2C sia a quello B2B, offrendo agli operatori turistici un servizio remunerativo ed innovativo. Opera in tutti i Paesi dell’Unione Europea con consegna entro 48 ore. La startup fa leva su un mercato potenziale di 20 milioni di famiglie che ogni anno si mettono in viaggio con figli d’età tra 0 e 4 anni. Non ha competitor diretti nell’ambito professionale e su scala globale. (Leggi la storia di BabyGuest)

VEASYT: 900mila euro. Veasyt srl è uno spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e sviluppa soluzioni digitali per l’abbattimento delle barriere della comunicazione. Ha ideato un sistema di video-interpretariato online fruibile da computer, tablet e smartphone, in 20 lingue vocali e in lingua dei segni italiana. È possibile riservare un interprete sia tramite prenotazione – con sessioni da 30 minuti a 120minuti – o senza con un’attesa massima di 3 minuti. (Leggi la storia di Veasyt)

WHAT A SPACE!: 1 milione di euro. È una piattaforma per l’affitto temporaneo di spazi commerciali, una soluzione innovativa per il mercato del retail. Obiettivo: semplificare la ricerca e l’affitto di location per eventi, feste di compleanno o temporary shop o altre attività per un periodo breve di tempo.

LIFE SCIENCE

LOREN MEDICAL DEVICES: 500mila euro. È una startup innovativa che opera a Palermo e in America, a Philadelphia. La società è titolare del brevetto Ideal Catheter, un innovativo catetere endovenoso che, mantenendo invariata la portata degli aghi per siringa in uso, ne riduce il diametro, allevia il dolore causato al paziente e riduce le difficoltà nel reperimento di un accesso venoso da parte dell’operatore sanitario. Sarà operativa nel mercato globale dei cateteri periferici, che si stima raggiungerà 26,72 miliardi di dollari entro il 2019.

ENDO SIGHT: 2 milioni. È un sistema di navigazione in Realtà Aumentata ad alta precisione che permette di visualizzare in 3D gli organi e la patologia del paziente come se il medico stesse guardano attraverso il corpo, partendo da semplici immagini TAC, RM, PET. Il sistema è in grado di ridurre gli errori causati dalle attuali metodiche radiologiche, aumentare l’efficacia, migliorare il rapporto costi-benefici, ridurre i tempi operatori, migliorare gli esiti delle terapie.

CLEAN TECH

IS CLEAN AIR: 2,5 milioni di euro. È uno spin-off trentino di ISTECH, propone sul mercato APA (Air Pollution Abatement). tecnologia che permette di purificare l’aria a livello del suolo; genera una bolla d’aria di 25 metri di diametro ad altezza d’uomo ed è utilizzabile sia in ambienti chiusi sia in spazi aperti o per creare le “città eco-sostenibili”.

MIND: 1 milione di euro. È una soluzione di smart home che lega il mondo della tecnologia a quello del design. Propone soluzioni innovative sfruttando la domotica nel modo di vivere la casa grazie all’applicazione delle più recenti tecnologie e allo studio delle abitudini delle persone. Obiettivo: migliorare la qualità della vita in termini di facilità di utilizzo, tempo, comfort, risparmio energetico e sicurezza, adottando un approccio “sistemico” nel quale l’edificio è visto come un organismo in grado di assumere comportamenti. (Smart home, quanto vale il mercato? Leggi l’articolo su InsuranceUp)

INNOVATIVE MADE IN ITALY

DULVER: 4,5 milioni. È un materiale innovativo a base di resina, idoneo a qualsiasi tipo di progettazione. Il composto s’inietta in stampo ottenendo direttamente il prodotto finito garantendo un’ottima resistenza a elevati shock termici ed eccellenti finiture lucide, opache o ruvide. È sul mercato da circa un anno.

WIB: 1 milione di euro. La startup ha sviluppato un innovativo canale di vendita di grado di combinare i vantaggi dell’ecommerce con la comodità del negozio sotto casa. Si tratta, cioè, di un distributore automatico modulare con un’unità magazzino ed un’unità di consegna; all’interno di quest’ultima avviene la raccolta dei beni prescelti dal cliente il quale potrà ricevere un intero carrello di prodotti in un’unica soluzione e non più uno alla volta. I punti vendita Wib sono fruibili dal web, sia dal consumatore che dal retailer. (Leggi la storia di WIB)

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