Fintech, arriva in Italia la startup che fa business con la subscription economy

Perché possedere un prodotto se si può pagarlo quando serve? È il principio su cui si basa l’economia della sottoscrizione. E il modello di business di SlimPay, la società francese specializzata nel settore dei pagamenti ricorrenti con addebito bancario diretto. Di fatto si propone come un’alternativa alle carte di credito

Pubblicato il 10 Mag 2017

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Diciamo pure addio all’idea di possedere un prodotto per sempre, e diamo il benvenuto all’era dell’utilizzo. Quella in cui l’accesso temporaneo a un bene o servizio sostituisce il suo acquisto definitivo. Gli esperti del settore l’hanno definita subscription economy (o economia della sottoscrizione), e sta rivoluzionando i comportamenti dei consumatori, ma anche il business model di molte aziende. A partire da SlimPay, startup fintech francese specializzata nel settore dei pagamenti ricorrenti digitali con addebito bancario diretto, che sbarca in Italia sfruttando proprio le dinamiche di questa nuova forma di consumo.

Fondata nel 2009 da Jerome Traisnel la francese SlimPay ha sviluppato un’infrastruttura tecnologica in grado di digitalizzare le procedure inerenti agli addebiti sul conto corrente, automatizzando i processi in modo sicuro e veloce. In altre parole si propone come una efficace alternativa al bonifico o alla carta di credito, consentendo alle aziende di gestire in maniera diretta l’intero processo di pagamento – dalla sottoscrizione dell’abbonamento, alle fasi di autorizzazione, dell’addebito, fino all’incasso – senza il coinvolgimento diretto della banca.

«Gli italiani sono da sempre tra gli utenti più cauti e refrattari all’utilizzo delle carte di credito per i pagamenti online – ha spiegato Jerome Trainsel, CEO di SlimPay – ecco perché siamo fiduciosi che SlimPay verrà apprezzato sia dalle aziende che dagli utenti per la sua modalità di pagamento con addebito facile e sicuro». A oggi – secondo i dati diffusi dalla società – Slimpay gestisce oltre duemila clienti in 34 paesi.

A cui ora si aggiunge anche l’Italia. Perché? Secondo un’indagine condotta dalla società è emerso che oggi il 74% degli italiani dichiara di aver sottoscritto almeno un abbonamento – contro l’85% della media europea – e il trend è in costante crescita. Il vantaggio di utilizzare un modello di questo tipo? Secondo le 5mila persone coinvolte nella ricerca, sta tutto nella sicurezza del pagamento e nella certezza di non dimenticare di saldare la quota per tempo.

Al momento in Italia i consumatori utilizzano l’addebito diretto sul conto corrente per telefonia, utilities e polizze ma, sempre secondo gli studi effettuati da SlimPay, il 52% del campione intervistato sarebbe disposto a pagare le tasse tramite addebito diretto, mentre il 36% pagherebbe con queste modalità i trasporti e il 29% l’affitto. (F.M.)

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