La storia

Startup, Egomnia: un film, le polemiche ma anche i primi finanziatori

Arriva nei cinema il 6 aprile “The Startup” di Alessandro D’Alatri, ispirato all’impresa di Matteo Achilli: una piattaforma di job-matching. Si riaccendono le critiche, inspiegabilmente feroci. Mentre il giovane imprenditore annuncia l’ingresso di investitori internazionali

Pubblicato il 30 Mar 2017

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Matteo Achilli è il fondatore di egomnia, il social network italiano per trovare lavoro

Un film con la regia di Alessandro D’Alatri prodotto da Rai Cinema e un libro edito da Rizzoli: protagonista una startup italiana, che contestualmente annuncia l’arrivo di finanziamenti. La startup si chiama Egomnia, è stata fondata da Matteo Achilli, ha sviuppato una piattaforma che fa incontrare aziende e persone in cerca di lavoro. Probabilmente è la prima volta che la storia di una giovane società innovativa del nostro Paese viene raccontata al cinema. Non è invece la prima volta che si parla di Egomnia, fondata nel 2012 dall’allora 20enne studente romano di economia aziendale alla Bocconi. Al contrario la startup è stata spesso sotto i riflettori dei media e forse anche per questo ha attirato l’attenzione dell’ecosistema, suscitando sì molti elogi ma scatenando soprattutto critiche accese, a volte incomprensibilmente violente.

Che cos’è Egomnia – Il suo prodotto più noto è la piattaforma di job matching Egomnia.com, che, si legge in un comunicato diffuso in queste ore, “si sta consolidando ulteriormente sul mercato italiano ed è sbarcata ufficialmente in Brasile. Tra quattro settimane in Germania grazie all’assunzione di tre giovani commerciali dedicati e un budget in marketing di oltre 100mila euro. Le tecnologie di Egomnia hanno permesso inoltre alla società di sviluppare un’offerta business to business sia nel mercato dei software di ATS (applicant tracking system), sia in quello dell’outplacement”. Tra i nuovi accordi siglati, prosegue il comunicato aziendale, ci sono quelli con i colossi del settore delle risorse umane, che permettono ad Egomnia di crescere ulteriormente.
Chi è Matteo Achilli – Nato a Roma nel 1992, è stato definito dal sito “Business Insider” il terzo under 30 più potente del mondo mentre la BBC lo ha inserito nel documentario “The Next Billionaires”.
La Bbc prevede i miliardari del futuro: per l’Italia c’è Matteo Achilli

Achilli è stato inoltre stato insignito della Medaglia della Presidenza della Repubblica nel 2015. Una delle colpe che gli vengono rimproverate è proprio il suo successo mediatico che, secondo i critici più implacabili,non corrisponde a un’effettiva validità della sua realtà imprenditoriale. In un sondaggio di EconomyUp del 2014 è stato indicato da alcuni come “personaggio bluff” dell’anno.

Matteo Achilli: le critiche? Tutta invidia

Eppure la piattaforma cresce. Gli utili della startup sono quasi inesistenti, come spesso capita per le nuove imprese, ma le aziende convolte aumentano. Emil Abirascid, direttore di StartupBusiness e profondo conoscitore dell’ecosistema nazionale (ma anche internazionale) delle startup, ha verificato in questo articolo che la piattaforma di Egomnia è attiva, funziona e in una settimana, dal 13 al 18 marzo, sui soli annunci che il portale mette in chiaro, ha registrato un incremento di oltre 30 aziende e un totale di 94 annunci di lavoro pubblicati.

► Le novità/1: un film e un libro

Giovedì 6 aprle arriva nelle sale il film “The Startup”, prodotto da Casanova Multimedia e Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution per la regia di Alessandro d’Alatri. Il film, si legge nel comunicato della casa cinematografica, è basato sulla storia dell’allora 19enne Matteo Achilli, intepretato da un giovane attore pescarese Andrea Arcangeli che, esasperato dall’ennesima ingiustizia subita, decide di ideare un social network per far incontrare domanda e offerta di lavoro in modo innovativo. All’inizio nessuno crede al progetto e molti sono pronti ad approfittarsi di lui. Ma Matteo tiene duro e arriva la svolta. Da un giorno all’altro si ritrova al centro degli interessi del mondo che conta. Da Roma a Milano, dalla borgata Corviale al tetto dei grattacieli della city milanese: in breve tempo Matteo acquista popolarità e soldi. La sua faccia è sulle prime pagine dei giornali e la sua startup fa gola ad aziende importanti. Ma il successo ha un prezzo: prendere o lasciare? Il costo sono gli affetti più cari: la famiglia, l’amicizia, l’amore.

Contemporaneamente arriva nelle librerie un libro dello stesso titolo, edito da Rizzoli. L’ha scritta lo stesso Matteo Achilli e il sottotitolo è: “La storia vera che ha ispirato il film di Alessandro D’Alatri”. Questa la trama, così come è descritta nel sito di Rizzoli: “Avere diciott’anni ai margini di Roma, il cemento di Corviale a fare da sfondo a tutti i sogni possibili, può essere una condanna. Ma non se hai un’Idea in testa e sei disposto a qualunque cosa per realizzarla. È quello che succede a Matteo, sguardo di ghiaccio e una determinazione capace di superare ogni ostacolo: un padre che resta senza lavoro e deve reinventarsi proprio quando lui sta per iscriversi all’università, un allenatore che lo esclude dalle nazionali di nuoto Juniores perché porta il cognome sbagliato e il grande amore, Emma, che non ne può più di essere sempre al secondo posto nel suo cuore. Perché il primo è occupato da lei, l’Idea. È il 2011, Facebook è entrato di prepotenza nelle vite della gente, e Matteo ha capito che quello che serve per far parlare chi cerca con chi offre lavoro è proprio un social network: eccola, la chiave per accendere il futuro. È così che il ragazzo dalla massa ribelle di capelli castani lascia la periferia estrema della Capitale – e lo scantinato dove con un amico ha iniziato a progettare il suo sito – per dare forma concreta alla sua intuizione. A Milano lo accoglie un coinquilino che parla solo per indovinelli e citazioni di film e poi la Bocconi, il tempio della finanza e il luogo dove, con tanta sfrontatezza e i contatti giusti, una startup può diventare una delle più importanti realtà nel mercato delle risorse umane”.

► Le novità/2: gli investitori internazionali

In febbraio i primi investitori internazionali sono entrati in Egomnia. La società lo ha appena annunciato ma senza specificare chi siano e quanto abbiano investito. “I nomi degli investitori – si legge in un comunicato – rimarranno da contratto riservati fino alla trasformazione di Egomnia in una società per azioni”. Nel testo si specifica che “l’intera operazione finanziaria verrà conclusa nel 2019… Gli investitori entrano nelle subsidiary che il gruppo ha costituito e costituirà in Paesi strategici per il business di Egomnia.com, mentre la casa madre italiana rimane al 100% di proprietà del giovane fondatore Matteo Achilli. Gli investitori hanno ricevuto e riceveranno la tutela dell’investitore di minoranza che a fine operazione sarà complessivamente di poco inferiore all’1% delle quote della casa madre. Egomnia Corporation, la prima subsidiary del gruppo, è già stata costituita negli USA con sede a Broadway a New York, nel cuore di Wall Street”.

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