La storia

Così tre ricercatrici provano a cambiare il mondo delle auto elettriche

Francesca Soavi, Francesca De Giorgio e Irene Ruggeri costituiranno un’impresa per commercializzare una batteria che può essere ricaricata attraverso la semplice sostituzione di un liquido. Il loro progetto prenderà vita grazie all’acceleratore bolognese UNIBO Launch Pad e al programma TVLP in Silicon Valley

Pubblicato il 27 Gen 2017

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Tre ricercatrici e una batteria. Non è l’incipit di una storiella divertente. Tutt’altro. Perché Francesca Soavi, Francesca De Giorgio e Irene Ruggeri sembrano aver trovato una soluzione che potrebbe rivoluzionare il mondo delle auto elettriche. Di cosa si tratta? Della Nessox Battery (acronimo di New Semi-Solid flow lithium Oxygen battery) ovvero una batteria che può essere ricaricata attraverso la sostituzione di un liquido che funziona da elettrolita e da catodo. Ora, le tre creative, grazie all’acceleratore bolognese UNIBO Launch Pad, e al programma TVLP in Silicon Valley, costituiranno l’impresa per commercializzare il prototipo dell’innovativa batteria.

«Ogni volta che entravamo in laboratorio lei era sempre là, funzionante, come l’avevamo lasciata la prima volta. L’abbiamo subito battezzata ‘la scarica infinita’. Dopo un mese abbiamo cominciato a preoccuparci: la tocchiamo o non la tocchiamo? La stacchiamo o non la stacchiamo? Di questo passo poteva durare anche otto mesi. Allora ci siamo dette: o abbiamo sbagliato qualcosa o questa è davvero una cosa spettacolare»

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