Barberis: «Ecco le prossime mosse del governo per le startup»

Aumento del credito di imposta, revisione dell’equity crowdfunding, incentivi alle aziende per l’open innovation: sono i provvedimenti in arrivo annunciati da Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione del premier Renzi, a “StartupItalia! Open Summit 2015”. Più il progetto dei quartieri digitali nelle città…

Pubblicato il 14 Dic 2015

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Paolo Barberis, consigliere per l'Innovazione del premier, durante l'intervento a

Creare quartieri digitali che diventino motore dell’innovazione all’interno delle città, aumentare il credito d’imposta per le aziende che stipulano contratti di ricerca con le startup, eliminare i limiti che attualmente frenano l’affermazione dell’equity crowdfunding (raccolta fondi online che consiste nell’acquisizione di quote societarie in cambio di finanziamenti alle neo imprese), assegnare incentivi alle aziende per l’implementazione dell’open innovation: sono i prossimi passi che il governo si accinge a fare per stimolare e far crescere l’ecosistema delle startup in Italia, così come li ha descritti oggi Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Barberis è intervenuto a “StartupItalia! Open Summit 2015“, evento aperto a tutte le startup italiane, organizzato dal direttore di StartupItalia! e Digital Champion italiano Riccardo Luna al Palazzo del Ghiaccio di Milano.

Barberis, che ha scoperto Internet nel 1994, quando era studente di architettura all’Università di Firenze e ha

poi co-fondato nel capoluogo toscano l’acceleratore Nana Bianca, ha ripercorso il cammino intrapreso negli ultimi dodici mesi dal governo Renzi in tema di digitale e innovazione. “Abbiamo cercato di mettere ordine delle strategie digitali” ha detto, ricordando quattro progetti avviati: Italia Login, per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione; il piano di infrastrutture per la banda ultralarga, per il quale “sono previsti 12 miliardi di euro di investimenti, di cui 7 pubblici”; l’insegnamento dell’alfabeto digitale, fondamentale per far crescere conoscenze e competenze; e la competitività digitale, ovvero la capacità di arrivare a concorrere con le realtà più avanzate.

Quali azioni concrete finora realizzate, il consigliere per l’Innovazione ha indicato l’abbassamento della pressione fiscale sulle imprese già a partire dai primi mesi di quest’anno, l’emanazione del Jobs Act, che “ha contribuito a stimolare la crescita occupazionale”, e il lavoro svolto dal governo per contribuire “ad alimentare l’ecosistema delle startup e delle piccole e medie imprese (pmi) innovative, fino ad arrivare alla cosiddetta Industria 4.0”.

Quindi Barberis ha indicato le prossime tre mosse del governo Renzi: innanzitutto creare veri e propri quartieri digitali all’interno delle città. “Tempo fa dicevamo che l’Italia doveva diventare un Paese ospitale per le startup, ora andiamo oltre e diciamo che devono essere le città ad accogliere nel miglior modo possibile le neo imprese. Milano si è già mossa in questo senso, ha numerosi spazi di co-working, e sappiamo quanto questi spazi possano avere importanti ricadute economiche sul territorio. Altre città europee sono già startup-friendly”. A questo proposito il consigliere per l’Innovazione ha lanciato l’idea di una mappatura degli immobili destinati al co-working e all’innovazione e di un registro nel quale possano iscriversi, sul modello di quello che già esiste per startup e pmi innovative.

La seconda mossa da fare quanto prima, ha proseguito Barberis, è proseguire sulla strada del potenziamento e della semplificazione a favore di startup e pmi innovative. “Dal 2012, anno in cui è stata introdotta per legge la categoria delle startup innovative, riservando loro particolari benefici, è stato fatto un gran lavoro dal ministero dello Sviluppo economico, in particolare da Stefano Firpo e dalla sua squadra. Ma vogliamo andare oltre”.

Da qui la terza mossa: “Finanziare l’ecosistema in modo da esprimere una quantità molto più elevata di capitale di rischio”. Barberis ha ricordato dati che sono tristemente noti agli addetti ai lavori: “Negli Usa dal 2000 ad oggi sono stati investiti 500 miliardi di dollari di capitale di rischio, in Italia solo 2,8 miliardi di euro. E nel primo semestre di quest’anno ci siamo fermati a 20 milioni. Per il capitale di rischio noi siamo all’anno zero. Invece dobbiamo fare in modo che aumenti, perché il nostro Paese ha un altissimo potenziale di crescita”.

Provvedimenti concreti a breve termine: l’accesso al credito d’imposta per ricerca e sviluppo a tutte le imprese, norma contenuta nella Legge di Stabilità 2015; la revisione dell’equity crowdfunding, innovativa modalità di raccolta fondi online per startup volta a consentire agli investitori di erogare finanziamenti in cambio dell’ingresso nella compagine azionaria, revisione che prevede l’annullamento della soglia minima di investimento oltre la quale l’investitore doveva per forza rivolgersi a una banca o una Sim per avere il “lasciapassare”; e “incentivi alle aziende per l’open innovation”, ovvero la visione in base alla quale le aziende devono saper guardare all’esterno e individuare i canali attraverso i quali l’innovazione possa essere integrata all’interno, per esempio attingendo all’attività svolta da startup, spin-off e team innovativi.

Protagonisti di StartupItalia! Open Summit 2015, oltre a Barberis, sono stati centinaia di imprenditori, investitori, innovatori, mentor, rappresentanti delle istituzioni e delle università, e le 100 migliori startup italiane indicate da un’apposita giuria.

Nel Palaghiaccio milanese, illuminato da luci stroboscopiche, al suono del brano di Jovanotti “Gli Immortali” caricata a loop e a tutto volume, Riccardo Luna ha presentato lo show all’americana, con tanto di corsa tra le sedie in platea per stringere mani e salutare i partecipanti. Tra gli interventi anche quello di Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, seguito dalla star del tennis italiano Flavia Pennetta. Federico Marchetti, aministratore delegato di Yoox Net-a-porter Group, ha tenuto un key note sulla sua storia di primo unicorno italiano, ovvero una delle rare nostre startup che ha superato il miliardo di euro di fatturato, ha saputo scalare e si è affermata a livello europeo. A Marchetti è stato assegnato il Premio Innovator dell’Anno. Da remoto è intervenuto anche Massimo Banzi, co-founder di Arduino e organizzatore della Maker Faire insieme a Luna, annunciando che alla prossima edizione ci sarà in palio un premio da un milione di dollari. Nel corso dell’evento è stato anche ricordato Enrico Gasperini, fondatore, presidente e Ad dell’incubatore di startup Digital Magics, scomparso improvvisamente a inizio novembre.

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