Investment compact

Pmi innovative: decreto in dirittura d’arrivo, ecco come sarà

Dopo la fiducia al Senato prevista martedì, l’Investment Compact sarà legge. Tra i punti salienti: estensione a 5 anni della vita delle startup, equity crowdfunding anche per pmi innovative, atto costitutivo di una startup anche con firma digitale, mega-portale del Mise con tutti i bandi. Interesserà fino a 10.000 imprese

Pubblicato il 20 Mar 2015

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Estensione a 5 anni della vita delle startup, possibilità di raccolta fondi attraverso l’equity crowdfunding anche per le pmi innovative, possibilità di redigere l’atto costitutivo di una startup anche con firma digitale (senza ricorrere al notaio), creazione di un mega-portale del Mise che raccolga tutti i bandi pubblici e privati destinati a startup e pmi innovative. Sono alcuni dei punti salienti dell’Investment Compact, il decreto legge “recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti A. C. 2844”, datato 24 gennaio 2015, nell’ambito del quale si introduce la nuova categoria aziendale delle pmi innovative, attribuendo loro gran parte delle agevolazioni finora riservate alle startup innovative.

Il decreto è in dirittura d’arrivo. Da inizio febbraio è iniziata in parlamento la procedura per la conversione in legge. Oggi il testo viene discusso in Senato, ma non dovrebbero essere apportate modifiche rispetto alla versione approvata dalla Camera. Con ogni probabilità martedì 24 marzo verrà votata la fiducia in Senato, dopodiché il testo sarà convertito in legge non più tardi del 25 marzo, ultimo giorno utile per la conversione. Da quella data debutterà ufficialmente la nuova categoria delle pmi innovative: il Mise stima che potranno essere tra le 7.000 e le 10.000. Vediamo a grandi linee e in estrema sintesi come sarà la nuova legge. (Qui il testo con le ultime modifiche apportate)

Caratteristiche delle pmi innovative – Per rientrare nella categoria delle pmi innovative una società deve avere meno di 50 milioni di euro di fatturato all’anno, meno di 250 dipendenti e possedere almeno due di questi tre requisiti: il 3% dei costi totali deve essere attribuibile a attività di ricerca, sviluppo e innovazione; un terzo del team deve essere composto da persone in possesso di una laurea magistrale o un quinto del team deve essere formato da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori; oppure deve essere proprietaria di una forma di protezione intellettuale o di protezione del software. Se ha due di questi tre requisiti e un bilancio certificato può accreditarsi a una sezione speciale del Registro delle imprese e godere delle agevolazioni previste a beneficio delle startup innovative, tra le quali, solo per fare qualche esempio, c’è la possibilità di remunerare i dipendenti con stock option o di accedere al Fondo di garanzia per le pmi. E chi investe in pmi innovative avrà gli stessi benefici fiscali di chi investe in startup. Il provvedimento che verrà approvato a breve contiene alcune novità rispetto al testo originario del decreto legge. Prevede per esempio che siano considerate tali anche le società di capitali costituite in forma cooperativa. Inoltre il Movimento 5 Stelle ha insistito per aggiungere la parola “innovazione”, laddove prima comparivano solo “ricerca e sviluppo”. Un modo per leggere la complessità del fenomeno innovazione nel suo complesso, tenendo conto che l’innovatività di una piccola o media impresa non si esprime solo attraverso le spese per la tecnologia.

Estensione dell’equity crowdfunding alle pmi – Il decreto legge stabilisce che anche le pmi possano usufruire dell’equity crowdfunding, la modalità di raccolta fondi online normata oltre un anno fa in Italia che prevede finanziamenti alle startup in cambio dell’acquisto di titoli di partecipazione nelle società. La legge prevede che “la sottoscrizione o l’acquisto di quote rappresentative del capitale di startup innovative e di PMI innovative costituite in forma di società a responsabilità limitata possono essere effettuati per il tramite di intermediari abilitati”.

Possibilità di evitare il notaio – Presto le startup innovative potranno essere costituite senza dover passare obbligatoriamente dal notaio. Grazie a un emendamento del deputato del Movimento 5 Stelle Ivan Della Valle, l’atto costitutivo e le successive modifiche societarie potranno continuare ad essere redatti per atto pubblico, ma anche per atto sottoscritto con firma digitale alla presenza di un rappresentante legale della società. Una norma che non è risultata molto gradita ai notai, i quali hanno paventato il rischio di “crescita esponenziale di furti d’identità”. A questo ha replicato, tra gli altri, Marco Cantamessa, presidente e Ad di I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, specificando: “Nessuno proibisce alla startup innovativa di andare dal notaio, semplicemente si offre la possibilità di una strada accelerata e a costo zero”.

Nasce il super-portale dei bandi – Il Ministero dello sviluppo economico istituirà nel proprio sito internet istituzionale un portale nel quale saranno indicati tutti i documenti e le informazioni necessari per accedere ai bandi di finanziamento pubblici e privati diretti e indiretti in favore delle piccole e medie imprese innovative. È prevista anche, entro il 30 luglio 2015, l’istituzione, sempre presso il Mise, di un portale informatico che raccoglie tutti gli interventi normativi relativi al settore delle start-up innovative : dovrà fornire chiare informazioni rispetto alle modalità di accesso ai bandi, ai finanziamenti e a tutte le forme di sostegno offerte al settore dalle strutture governative, indicando anche gli enti di riferimento interlocutori dei vari utilizzatori.

Meno burocrazia e dati più aggiornati – Nel testo, tra le altre cose, viene stabilita una modalità di accelerazione della procedura di cancellazione delle pmi innovative dal registro delle imprese. Si chiede inoltre di posticipare al primo settembre di ogni anno la relazione annuale del Mise sulle startup innovative, oggi prevista per il primo marzo. Questo consentirà al ministero di fornire dati aggiornati all’anno precedente e non più a due anni prima.

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