Investimenti

Nasce un fondo per le eccellenze del Made in Italy

La Banca di Cherasco, che per prima ha emesso MiniBond, lancia con ADB e Zenit SGR un progetto a favore delle migliori Pmi, che sono più di 10mila. Obiettivo di raccolta: 150 milioni. Eccome come funzionerà, utilizzando l’innovativo strumento finanziario per aziende non quotate

Pubblicato il 10 Dic 2013

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Zenit SGR Spa e ADB SpA uniscono le proprie competenze per realizzare il Fondo Progetto MiniBond Italia (Fondo PMI), un innovativo fondo d’investimento indipendente pensato per intermediare la domanda di operatori istituzionali verso le migliori PMI italiane, vero cuore economico del nostro Paese. Ispiratore e promotore dell’operazione la Banca di Cherasco, che insieme ad ADB e Zenit SGR, è nota per la prima iniziativa italiana in tema di Minibond. Il Fondo, infatti, nasce dall’esperienza e dalla professionalità dei first movers delle prime due emissioni di Minibond da parte di piccole e medie imprese non quotate: la piemontese CAAR e la lombarda Filca Cooperative.

A sostegno del progetto i partner con il supporto scientifico della SDA Bocconi School of Management, stanno collaborando a una ricerca sulle caratteristiche dei potenziali emittenti e su tematiche ancora inesplorate come il pricing, la definizione del tasso e la struttura ottimale per l’emissione di un prestito obbligazionario. Il fondo PMI, che darà avvio alla raccolta nelle prossime settimane, non sarà un credit fund bensì uno strategico fondo d’investimento indipendente dedicato a questa nuova asset class. Il gestore investirà seguendo le logiche tipiche dei fondi obbligazionari, con particolare attenzione alla diversificazione geografica, settoriale e di emittente, con un costante e attento monitoraggio del rischio.

Dal Fondo verranno selezionate, attraverso un’accurata due diligence, le Best Opportunities italiane, che secondo una recente indagine di Crif Rating Agency, sono più di 10.000. Tra i punti di forza del progetto vi è la pluralità dei partner coinvolti: banche del territorio, compagnie di assicurazione, fondazioni bancarie e altri investitori istituzionali e la possibilità per il Fondo di interagire in club deal con altri fondi di investimento in Minibond. Crediamo che la pluralità e le caratteristiche dei soggetti coinvolti, promotori e investitori, spiega l’Amministratore Delegato di Zenit SGR Spa Marco Rosati possano assicurare solidità, affidabilità, competenza e professionalità e siano la miglior garanzia di una gestione indipendente scevra da conflitti di interesse, esclusivamente finalizzata a ridurre il rischio e massimizzare il rendimento, in uno scenario di tassi sempre più compressi dalle politiche espansive delle autorità monetarie.”

Il Fondo acquisterà Minibond evitando un’unica fonte di origination, grazie alla selezione delle eccellenze imprenditoriali italiane, che contribuirà alla nascita dell’asset class Corporate Italia che nei prossimi anni dovrà rappresentare un punto di riferimento per gli investitori internazionali.

L’iniziativa è promossa e gestita da Zenit SGR, gestore indipendente, fortemente concentrato sull’Italia con una consolidata esperienza nel settore delle small e medium caps italiane e negli investimenti obbligazionari corporate.

L’Advisor del fondo è ADB Analisi dati Borsa SpA che opera da più di 25 anni con indipendenza nell’ambito della consulenza di investimento e della corporate finance, con forte specializzazione nelle emissioni di MiniBond. “Siamo entusiasti di essere nuovamente protagonisti di una importante iniziativa di sviluppo per il mercato dei Minibond, dalle caratteristiche decisamente innovative – dichiara l’ing. Gian Enrico Plevna amministratore delegato di ADB. La creazione di un veicolo che abbia filosofia di investimento tipica di un fondo obbligazionario, rappresenta secondo noi un punto di svolta per il futuro di questa nuova asset class.”

Al loro fianco la competenza della Banca che ha fatto da apripista alla prima emissione di minibond in Italia, Banca di Cherasco. “Fortemente convinti che il parziale superamento del Credit Crunch, che attanaglia le imprese dei nostri territori, passi attraverso l’utilizzo di questi nuovi strumenti – spiega il Direttore Generale della Banca di Cherasco Giovanni Bottero – abbiamo messo a disposizione del progetto tutta la nostra esperienza per dare un’ulteriore spinta all’evoluzione di questo nascente mercato, a sostegno reale delle imprese. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che vede pieno supporto normativo da parte degli organi governativi. Saremo i primi a sostenere, in qualità di sottoscrittori e originator, lo sviluppo di questa nuova asset class che vedrà pieno compimento attraverso la gestione dedicata di Fondi specializzati come questo.”

Il Fondo ha un obiettivo di raccolta di 150 milioni e investirà in emissioni di importo non superiore a 50 milioni di euro, con una durata dai tre a i cinque anni. Già nella fase di pre-marketing, il progetto sta riscuotendo un interesse senza precedenti da parte degli investitori istituzionali, lasciando ben sperare per una chiusura del funding in tempi brevi.

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