Made in Italy

Arriva un unico marchio per i vini fermi della famiglia Lunelli

Il gruppo proprietario di Ferrari, lo storico marchio delle bollicine, lancia un solo brand – Tenute Lunelli – per i vini delle proprietà in Trentino, Toscana e Umbria. Spiega l’ad Matteo Lunelli: “Vogliamo affiancare al Trentodoc altre realtà che ne condividano i valori e che ci permettano di raccontare la varietà dei territori italiani”

Pubblicato il 05 Set 2014

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Non solo bollicine. La famiglia Lunelli, proprietaria di Ferrari, lo storico marchio di spumanti, lancia una collezione di vini fermi di alta qualità, espressione di tre tenute che si trovano in tre territori dalla forte vocazione enologica: Tenuta Margon, in Trentino, Tenuta Podernovo, in Toscana, e Tenuta Castelbuono, in Umbria.

I vini di queste tenute ora saranno resi riconoscibili da un unico brand: Tenute Lunelli. Il marchio nasce dopo un lungo percorso di sperimentazione, avviato negli anni Ottanta in Trentino e nei primi anni Duemila in Toscana e Umbria.

La Tenuta Margon prende il nome dell’omonima villa cinquecentesca, circondata da vigneti e boschi secolari alle porte di Trento. I vini (Villa Margon, Maso Montalto e Pietragrande) sono frutto di una viticoltura di montagna che, grazie all’alternarsi di giornate calde e notti fresche, catalizza nelle uve aromi intensi e ricercati.

Nella Tenuta Podernovo, un poggio vitato a Terricciola, nelle colline pisane, nascono i due rossi Teuto e Aliotto. Teuto è un Sangiovese quasi in purezza, mentre Aliotto affianca al vitigno principe del territorio Cabernet, Merlot e altre uve locali. L’Aliotto, espressione della vendemmia 2012, che arriverà sul mercato nell’ottobre 2014, è il primo vino biologico delle Tenute Lunelli.

La Tenuta Castelbuono si trova nel cuore dell’Umbria all’interno del Carapace, la prima scultura al mondo che è anche cantina, progettata da

Matteo, Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli

Arnaldo Pomodoro. Vi nascono vini che sono la summa delle caratteristiche del vitigno DOCG Sagrantino: il Carapace, il Lampante, lo Ziggurat e il Montefalco Sagrantino Passito. Quattro etichette frutto della selezione clonale del “Progetto Patriarchi”, della gestione del vigneto e del lavoro di sperimentazione in cantina.

La Tenuta toscana è stata infatti la prima realtà del gruppo, nel 2012, ad ottenere la certificazione biologica, seguita dalla Tenuta umbra, che la otterrà a partire dalla vendemmia 2014. I vigneti trentini, iscritti al registro della certificazione biologica dal febbraio 2014, sono da anni coltivati secondo i principi del protocollo per una “Viticoltura di montagna salubre e sostenibile”. Eliminati insetticidi e erbicidi, si lavora sulla naturale fertilità del terreno, prevedendo per la difesa solo elementi naturali.

“Questo progetto – afferma Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli – è coerente con il nostro obiettivo di costituzione di un gruppo dell’eccellenza del bere italiano. Vogliamo affiancare al Ferrari Trentodoc realtà che ne condividano i valori e che ci permettano di raccontare la varietà di territori che è la grande ricchezza del vino italiano. Rispetto per il territorio e attenzione alla sostenibilità sono oggi valori comuni a tutti i nostri marchi”.

Il Gruppo Lunelli comprende, oltre alle Tenute e a Ferrari, una distilleria, Segnana, un’acqua minerale, Surgiva, e uno storico marchio del Prosecco Superiore come Bisol.

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