Mercato unico digitale, cosa cambia per e-commerce e contenuti online

La Commissione Ue ha adottato nuove misure per potenziare l’economia europea: si potrà acquistare su Internet senza limitazioni di residenza (tranne musica, giochi e e-book), le tariffe dei corrieri saranno più trasparenti e i big Usa come Netflix o Amazon dovranno includere un quinto di contenuti prodotti in Europa

Pubblicato il 25 Mag 2016

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L’Unione europea lancia il mercato unico digitale, strategia alla quale sta lavorando da tempo con l’obiettivo di dar vita a uno spazio comune per crescere, rafforzarsi e prevalere sui competitor internazionali. Due i pacchetti adottati oggi dalla Commissione Ue: il pacchetto di misure sull’e-commerce punta ad agevolare lo shopping online all’interno dell’Unione, mentre quello sui contenuti online è mirato a sostenere la produzione audiovisiva europea.

Cosa è il mercato unico digitale europeo e perché può farci guadagnare 415 miliardi

Cos’è il Digital Single Market – È una strategia che punta ad aprire opportunità in campo digitale a persone e aziende e a rafforzare la posizione dell’Europa come leader mondiale dell’economia digitale. Nel Dsm è assicurata la libera circolazione di persone, servizi e capitali. Allo stesso tempo gli individui e le aziende possono avere accesso ad attività online ed esercitarle senza soluzione di continuità in un contesto concorrenziale equo. Inoltre è previsto un elevato livello di protezione dei dati personali e di quelli del consumatore, indipendentemente dalla nazionalità o dal luogo di residenza.

I tempi – Adottata il 6 maggio 2015, la strategia per il Mercato unico digitale europeo prevede 16 iniziative che devono diventare effettive entro la fine del 2016. La Commissione europea ha identificato l’implementazione del Dsm come una delle sue 10 priorità politiche. A guidare la squadra impegnata sul progetto di un Mercato unico digitale connesso è il vicepresidente della Commissione,Andrus Ansip.

Oggi, come detto, la Commissione Ue ha adottato il pacchetto di misure sull’e-commerce e sui contenuti online.

Il “nuovo e-commerce” del mercato unico digitale – Per quanto riguarda l’e-commerce, l’Ue propone un piano che abbatte il geoblocking (blocco geografico ingiustificato), concedendo dunque libertà di shopping online senza limitazioni di residenza o carte di pagamento; garantisce più trasparenza per i corrieri; fornisce una migliore protezione dei minori e dei consumatori, anche relativamente a quanto acquistato su internet. (qui in dettaglio le proposte per l’e-commerce).

L’audiovisivo nel Digital Single Market – Per quanto attiene invece alla strategia sull’audiovisivo, la Commissione ha presentato un aggiornamento della direttiva Audiovisual Media Services Directive (AVMSD), l’insieme di regole che hanno regolato il settore per almeno 30 anni. Le nuove proposte (qui nel dettaglio) prevedono differenti limiti pubblicitari e obbligo di promozione e contributi ai finanziamenti di film europei per tv tradizionali e on-demand. In sostanza Netflix, Amazon e gli altri operatori dovranno includere almeno un quinto di contenuti, film e show televisivi prodotti in Europa. Subito Netflix si è fatta sentire: ‘Le misure proposte non serviranno effettivamente a dare impulso all’audiovisivo europeo” ha detto Joris Evers, vp di Netflix e Head of Communications for Emea

Musica, ebook e giochi ancora fuori dal mercato unico – A restare fuori dal divieto di geoblocking, per ora, è la musica, la cui lobby ha fatto sino all’ultimo molte pressioni su Bruxelles, ma anche gli altri servizi non audiovisivi come ebook, giochi e software. Non si potrà quindi per ora acquistare canzoni, app o libri elettronici disponibili negli store di altri Paesi diversi dal proprio, anche se la Commissione si impegna a una revisione in futuro. Per le piattaforme, da Facebook ad eBay, la Commissione propone un approccio ad hoc e non generalizzato, area per area.

Il commissario Ansip: “Proposta di compromesso” – “Alcune persone hanno chiesto di includere la musica”, oltre a ebook, app e giochi nei provvedimenti europei anti-geoblocking odierni, ma “questa è una proposta di compromesso”. È quanto ha ammesso il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale Andrus Ansip riconoscendo un annacquamento delle intenzioni iniziali. “Non è la proposta più ambiziosa ma vogliamo raggiungere scopi concreti, per questo sono pronto al compromesso”. In ogni caso, ha accusato, in generale “non sono le società americane ma quelle europee che vogliono mantenere il mercato frammentato” che dicono di essere “a favore” di nuove misure, ma poi “è questo il messaggio che arriva” da parte loro.

I vantaggi previsti – Numerose le opportunità che potranno derivare dalla piena introduzione del Digital Single Market sia per le startup sia per le società già esistenti in un mercato di oltre 500 milioni di persone. Secondo stime della Ue, il mercato unico digitale aumenterebbe i consumi di circa 18 miliardi di euro e contribuirebbe alla crescita dell’economia comunitaria per 415 miliardi di euro all’anno, oltre a portare alla creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Questo perché avrebbe un impatto positivo sia sui consumatori sia sulle imprese. I consumatori potrebbero contare su prezzi più bassi e una maggiore facilità di acquisto, al punto che gli utenti che acquistano da Paesi comunitari dovrebbero toccare quota 70 milioni. Dall’altra parte le aziende avrebbero meno barriere per la vendita dei loro prodotti e servizi in tutta Europa: salirebbero così a 122 mila le imprese che vendono ad altri paesi europei. Insomma, stando alle stime, il mercato unico digitale potrebbe essere una grande opportunità per l’intera Europa. Ma, se si guarda alle statistiche, si capisce che c’è ancora strada da fare.

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