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Life science, come cambia la farmacia: più tecnologia e più servizi per la salute

Nuovi prodotti, più consulenza, vendite via Internet. Il punto vendita della salute sta attraversando una fase di profonda trasformazione, secondo un’indagine Doxa. «Sarà sempre più connesso e aperto», dice Eugenio Aringhieri, Ceo della Dompé, che ha commissionato la ricerca

Pubblicato il 07 Giu 2017

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Sei italiani su dieci entrano in farmacia almeno una volta al mese. Otto su dieci posseggono la propria farmacia di fiducia e nel 40% dei casi si ritengono soddisfatti dal servizio ottenuto. Al contempo quasi sette persone su dieci gradirebbero una maggior specializzazione e auspicherebbero a una liberalizzazione del sistema, mentre il 75% vorrebbe più concorrenza per stimolare un miglioramento di prodotti e servizi.

Il quadro emerge dall’indagine realizzata da Doxa per conto di Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia e restituisce lo stato del canale di distribuzione primario delle industrie del Life Science, toccato ovviamente dalla trasformazione digitale e dall’evoluzione sia delle abitudini dei clienti sia della formazione dell’offerta. Qui le slide del report Doxa

La farmacia del futuro from Doxa

La parola ai farmacisti: sfide e opportunità

Il contesto attuale risulta caratterizzato da sfide crescenti e, allo stesso tempo, da nuove opportunità: dall’indagine emerge che il farmacista oggi è consapevole delle dinamiche trasformative in atto. Le preoccupazioni maggiori sono la crescente riduzione dei margini, l’ingresso delle grandi catene sul mercato italiano e gli effetti della scontistica. Infine, permane l’incertezza su un quadro normativo della professione ancora in evoluzione.

Oggi il farmacista aspira a un modello sempre più ibrido di farmacia, per distaccarsi da una funzione puramente commerciale. Si aspira quindi a un incremento della componente consulenziale a fronte di un costante aggiornamento e a un aumento della funzione di controllo dell’aderenza alle terapie, oltre che a un’apertura all’intero network del mondo della salute.

Un’evoluzione del mondo farmaceutico che vira inoltre verso un impiego della tecnologia sempre più intenso, una caratterizzazione commerciale decisa e una crescente capacità di aggregare funzioni e competenze all’interno del punto vendita, tutti elementi che si concretizzano in:
· Formula drugstore, sostenuta anche da grandi catene internazionali
· Moltiplicazione dei servizi offerti
· Crescita della vendita via internet

“La sfida della farmacia del futuro è già iniziata. La normativa sui nuovi servizi ha delineato un modello innovativo di farmacia che, oltre al farmaco, assicura ai cittadini una serie di prestazioni aggiuntive: dai test diagnostici di prima istanza agli screening di prevenzione, dalla prenotazione per via telematica di visite ed esami all’offerta delle prestazioni di altri operatori (infermieri, fisioterapisti)” sostiene il presidente di Federfarma Annarosa Racca. “In questo processo evolutivo la tecnologia e l’informatizzazione giocano un ruolo decisivo in particolare per i servizi di telemedicina e di pharmaceutical care volti a garantire il monitoraggio delle terapie, il corretto uso del farmaco e l’aderenza dei pazienti alle cure farmacologiche. Uno dei principali impegni di Federfarma è far sì che questi servizi possano essere offerti in maniera omogenea sul territorio, sfruttando la rete capillare delle farmacie e rafforzando il loro ruolo di primo presidio sociosanitario integrato nel Ssn”.

“L’accessibilità della farmacia rappresenta per i cittadini una grande occasione di contatto con il servizio sanitario, di informazione di prossimità e di supporto sia nella prevenzione che nella cura” osserva Francesca Moccia, Vice Segretario Generale di Cittadinanzattiva. “Le aspettative sono molto elevate: dai test diagnostici all’utilizzo di dispositivi strumentali, dalla richiesta di prestazioni a domicilio a iniziative educative per favorire l’aderenza alle terapie. E la tecnologia può contribuire notevolmente a semplificare le procedure e a ridurre i tempi, senza rinunciare allo spazio di confidenzialità e confronto che la farmacia può rappresentare”.

La farmacia del futuro è sempre più 4.0

La farmacia del futuro sarà sempre più 4.0 e sono i cittadini stessi che premono per avere un tipo di farmacia più polifunzionale: non solo semplice venditore di medicinali e prodotti ma, allo stesso tempo, punto di aggregazione di servizi e di advisory che possa rientrare in una sorta di circuito sanitario.

Contemporaneamente si sviluppa l’idea di un modello di farmacia “Pick & Pay”, integrando la dimensione online con quella offline, consentendo di ordinare tramite smartphone o altri device, per poi ritirare al momento del passaggio in negozio.

“Un ritratto interessante, quello della farmacia del domani, che diventa un modello per tutti gli attori del sistema salute, compresa l’azienda farmaceutica, storicamente al fianco del farmacista. Una figura che anche alla luce dei cambiamenti in atto nella società resta un punto fermo nel bisogno di salute degli italiani, perché è il primo e naturale contatto dei cittadini/Pazienti, come dimostrano i dati dell’indagine – osserva Eugenio Aringhieri, Amministratore delegato di Dompé. “Nel prossimo futuro l’azienda sarà ancora più vicina alla farmacia, e lo sarà attraverso un dialogo più stretto e evoluto. A mio parere tre saranno gli imperativi per il “farmacista del 2020”: contaminazione tecnologica, per una farmacia sempre più connessa che sicuramente automatizzerà certi processi per dare spazio ad altri, più nuovi e più in linea con i bisogni del futuro. Specializzazione, per un maggiore focus su competenze distintive e quindi un’offerta sempre più personalizzata. Apertura, per un maggior dialogo non solo con il Paziente ma con tutta la filiera del pharma.”

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