Pagamenti digitali, anche per le startup arrivano finanziamenti record

Satispay, società che fornisce un’app per scambiare denaro e pagare via smartphone, sta effettuando un nuovo aumento di capitale e ha già raccolto 14 milioni di euro. La dimostrazione che, dopo Amazon Pay e Apple Pay, continua a crescere l’interesse per il digital payment in Italia

Pubblicato il 28 Apr 2017

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C’è grande fermento intorno al mondo dei pagamenti digitali in Italia. Dopo il recente lancio di Amazon Pay, il servizio per concludere transazioni online della società di Jeff Bezos, e l’annuncio – a marzo – di Apple Pay, il sistema per pagare nei negozi direttamente con iPhone, a catturare la scena nel settore dei digital payment è ora una startup italiana. Secondo quanto riporta il sito di Repubblica.it in questo articolo, Satispay, società che ha sviluppato un’app per scambiare denaro ed effettuare pagamenti via smartphone, starebbe per chiudere un round di finanziamento record.

La raccolta della startup fondata da Samuele Pinta, Alberto Dalmasso e Dario Brignone sembra aver fruttato già 14 milioni di euro e potrebbero ulteriormente aumentare. Il 14 aprile l’assemblea dei soci di Satispay aveva deciso di varare un nuovo aumento di capitale fino un massimo di 30 milioni di euro, come riportato questa mattina dal portale BeBeez .

Contattato da EconomyUp un portavoce di Satispay ha dichiarato: «Essere già arrivati a una raccolta di 14 milioni consentirà alla società di iniziare a lavorare ancora più rapidamente anche al processo di internazionalizzazione».

Fondata nel 2013 Satispay funziona così: si scarica la app (disponibile per iPhone e Android) e ci si iscrive al sistema, inserendo i propri dati bancari. Una volta fatto questo poi si può dare il via alle transizioni di denaro via telefono con gli altri contatti, privati o commerciali, che usano lo stesso circuito. Secondo gli ultimi numeri rilasciati da Satispay, che per effettuare gli spostamenti di denaro utilizza il circuito dei bonifici Sepa, l’app è stata scaricata dal oltre 200mila utenti e attiva in 14mila negozi.

Certo non si tratta di numeri paragonabili ai grandi colossi come Amazon e Apple. Anche perché il servizio offerto è un po’ diverso dato che Amazon Pay è un circuito di pagamenti online che permette agli utenti della società di ecommerce effettuare pagamenti online su siti terzi aderenti all’iniziativa utilizzando il proprio account; mentre con Apple Pay quello che potranno fare i possessori di iPhone, per utilizzarlo per pagare nei negozi fisici, è associare lo smartphone alle carte di credito Visa e Mastercard delle banche UniCredit e Carrefour Banca o il wallet virtuale di Boon.

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