Open Innovation

Digital 360 Awards, ancora pochi giorni per partecipare all’edizione 2017

C’è tempo fino al 15 aprile per iscriversi al contest per progetti digitali innovativi ideati da fornitori e startup per le imprese e le pubbliche amministrazioni. La giuria è composta dai Chief Innovation Officer di grandi aziende. Ecco l’identikit di chi ha vinto l’anno scorso

Pubblicato il 07 Apr 2017

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C’è tempo fino al 15 aprile per partecipare all’edizione 2017 dei Digital360 Awards, contest che premierà i migliori progetti di innovazione digitale per le imprese e le pubbliche amministrazioni sviluppati da fornitori hi-tech e startup. Qui è possibile candidare il proprio progetto. Questa la prestigiosa giuria di Chief Innovation Officer (Cio) di grandi aziende ed enti pubblici che valuteranno i progetti.

La gara, il cui obiettivo è diffondere la cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità in ambito digitale in Italia, è promossa dal Gruppo Digital360 (di cui fa parte anche EconomyUp), che unisce conoscenze, competenze e metodologie uniche nel mondo dell’innovazione e del business digitale grazie a un network capillare di aziende, media, vendor, startup e istituzioni. Questa è la seconda edizione del Premio.

Digital360 Awards, un premio per l’innovazione assegnato da 50 top manager

L’anno scorso sono stati premiati 16 progetti.
EverisItalia, Mathesia, Ennova, Bisy, Julia, Arcadia Consulting, Spindox, Qwince, Parquery, Iooota, Cloud4Wi, BankSealer, weAR, Anyt1me, Anagramma e BT Italia sono i nomi delle realtà selezionate che hanno avuto l’opportunità di presentare le loro soluzioni attraverso un pitch davanti ai CIO.

Digital360 Awards, ecco i migliori progetti digitali in Italia

Andrea Rangone, CEO Digital360, illustra il percorso degli Awards nell'edizione 2016

Al termine della prima edizione dei Digital360 Awards 2016, Andrea Rangone, amministratore delegato di Digital360, ha evidenziato in questo intervento i segnali arrivati dal contest: la grande disponibilità dei CIO delle principali aziende italiane; un’elevata qualità dei progetti proposti; un consistente numero di candidature arrivate dal Sud Italia e dal mondo universitario.

I progetti sviluppati hanno abbracciato vari settori: dai sensori per il monitoraggio in tempo reale del riempimento dei cassonetti per i rifiuti all’app che consente di aprire un conto corrente con un selfie, dalla soluzione per la connessione wi-fi nelle stazioni ferroviarie a quella che informa i clienti dei prodotti scontati a rischio spreco nei supermercati.

Una delle società premiate è stata Spindox, azienda milanese che sviluppa soluzioni innovative nel mondo dell’IT e offre servizi di system integration. Nata nel 2007 come spinoff di Visiant e oggi al 100% in mano ai soci fondatori, Spindox ha scelto di abbracciare l’open innovation, quella modalità che porta le grandi aziende a ricercare al proprio esterno idee innovative che non hanno modo o intenzione di sviluppare all’interno. In particolare la società ha scelto di allacciare frequenti rapporti con le startup e di realizzare la sua strategia di scouting attraverso gli hackathon, gare tra sviluppatori per la soluzione di problemi informatici.
Spindox, “Innoviamo tutti, qui non c’è un responsabile dell’innovazione”

Un’altra startup premiata è stata Qwince, fondata e guidata da Gianmarco Troìa, che ha conquistato l’attenzione dei CIO con Neuralya, piattaforma innovativa che utilizza tecnologie indossabili di ultima generazione per descrivere non solo cosa attrae lo sguardo di un potenziale cliente ma perfino le emozioni che prova di fronte a un certo prodotto, a uno spot, a un brand o a un sito web.
Qwince, la startup che aiuta le aziende a capire cosa vogliono i clienti

Tra i vincitori anche Mathesia – startup incubata presso PoliHub, startup district e incubator gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano – prima piattaforma di crowdsourcing dedicata a chi cerca soluzioni innovative nell’ambito della modellistica, della simulazione e della data intelligence. Nata nel 2014, si fregia di un titolo particolare: spinoff di uno spinoff. Mathesia è infatti lo spinoff di Moxoff, società nata a sua volta dal Laboratorio MOX del dipartimento di Matematica Politecnico di Milano.
Mathesia, la startup che vuole diventare il Google della matematica

Altro premiato: Andrea Fossati con Parquery, un sistema di parcheggio intelligente che fornisce informazioni in tempo reale sull’occupazione dei parcheggi lungo le vie cittadine per mezzo di algoritmi software di visione artificiale.
Parquery, il parcheggio smart di un italiano a Zurigo

Nell’ambito dell’Internet of Things (IoT) spicca Iooota, startup fondata da Luca Degli Esposti, un esperto di comunicazione web, grafica e user experience, per rendere le abitazioni più intelligenti, gestirle in modo più facile e prevenire problemi di vario tipo.
Iooota, la startup IoT nata grazie a un appartamento allagato

Mathesia e Iooota sono imprese che potrebbe risultare utili al mondo delle assicurazioni, così come potrebbe esserlo un’altra premiata ai Digital Awards 2016, Cloud4Wi Wi-Life Station. Sviluppa una tecnologia cloud utilizzata da Ferrovie dello Stato per innovare la customer experience dei viaggiatori nelle stazioni, trasformando queste ultime in uno spazio virtuale per la fornitura di informazioni, ma anche (in prospettiva) di servizi di terze parti a valore aggiunto. Potrebbe piacere alle assicurazioni perché il tema delle micro-assicurazioni è appena partito, e certamente un canale di marketing digitale di questo tipo offre molte opportunità per il tempismo con il quale un’offerta di polizza potrebbe raggiungere il cliente.
Digital360 Awards, 3 soluzioni utili alle assicurazioni

(L.M.)

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