Fintech, cosa cambia con Apple Pay in Italia

Apple ha annunciato l’arrivo anche da noi del sistema per pagare nei negozi direttamente con iPhone. I partner sono Visa, Mastercard, UniCredit, Carrefour Banca e Boon, altri potrebbero aggiungersi. La risposta delle banche? Probabilmente proposte forti in ambito mobile wallet. Ma una cosa è certa: ci saranno vincitori e vinti

Pubblicato il 28 Mar 2017

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Valeria Portale, Direttore Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano

La notizia è dello scorso 7 marzo ma sta ancora facendo molto discutere: Apple Pay, il sistema sviluppato dall’azienda di Cupertino per effettuare pagamenti direttamente con iPhone o Apple Watch nei negozi, arriva in Italia. Un annuncio atteso da tempo, dato che il servizio è stato lanciato negli Usa nel 2014 e poi progressivamente esteso in Australia, Canada, Cina, Francia, Giappone, Hong Kong, Nuova Zelanda, Regno Unito, Russia, Singapore, Spagna, Svizzera.

Adesso Apple ha deciso di puntare sul nostro Paese e lo ha rivelato attraverso il suo sito ufficiale. Le tempistiche del lancio non sono chiare, ma nel comunicato è scritto “in arrivo”, quindi potrebbe essere questione di giorni o settimane. In sostanza, quello che potranno fare i possessori di iPhone è associare allo smartphone le carte di credito Visa e Mastercard delle banche UniCredit e Carrefour Banca o il wallet virtuale di Boon. Per ora i membri della partnership sono questi, ma non è escluso che ne subentreranno dei nuovi più avanti.

Il servizio, come detto, funziona nei negozi fisici. Avvicinando il telefono al terminale, come fosse una carta contactless, e utilizzando il touch ID per il riconoscimento del proprietario, si darà l’ok al pagamento.

Cosa dobbiamo aspettarci – Il servizio di pagamento di Apple è il primo a sbarcare nel nostro Paese tra i cossiddetti X-Pay che stanno conquistando il mondo. E molto probabilmente Samsung e Android seguiranno a ruota e ci attendiamo che lancino le loro soluzioni (Samsung pay e Android Pay) nei prossimi mesi anche in Italia.

Durante l’evento dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, “Il Mobile Payment & Commerce alla conquista del mondo”, dello scorso 9 marzo, Massimo Tessitore, Responsabile Direzione Multicanalità Integrata di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che in questo momento Intesa Sanpaolo, una delle principali banche italiane insieme a Unicredit, non salirà a bordo di Apple Pay per i costi elevati, ma privilegerà Samsung Pay.

Ci attendiamo quindi un 2017 ricco di novità in ambito Mobile Payment. Ci troviamo davanti a un settore composto da diversi attori: dai produttori di telefoni (Apple, Huawei, Samsung, Xiao-mi), ai fornitori di sistemi operativi (Android e Microsoft), fino agli operatori telefonici (Vodafone). Un quadro variegato, dunque. Quello che accomuna tutti è la scelta della tecnologia NFC.

È prematuro, adesso, decretare vincitori e vinti. Ma è molto interessante capire quale sarà la risposta delle banche, smaniose di non perdere il presidio dei loro clienti. Per questo dobbiamo attenderci (e sta già succedendo) una risposta bancaria forte in ambito Mobile Wallet. Una risposta che può essere fatta da collaborazione con gli attori dell’ecosistema Mobile, ma anche da progetti autonomi già attivi . La concorrenza è agguerrita. E se vi state chiedendo se c’è spazio per tutti, la risposta è no. Siamo davanti ad attività dove i margini unitari sono estremamente ridotti e dove la scala è di conseguenza un differenziale competitivo importante. Per questo, nel giro di qualche tempo, emergeranno con chiarezza i vincitori e i vinti.

*Valeria Portale è Direttore Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano

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