Life science

Open innovation, 10 progetti scelti da Novartis

Scelti i progetti che parteciperanno a Bioupper, il programma di accelerazione del gruppo farmaceutico. Tra le idee, un sistema per stampare in 3D materiali per curare le ferite e il device per controllare “con il pensiero” le tecnologie assistive. Guidi (capo Europa): «Il modello di innovazione basato sulla ricerca interna non è più valido»

Pubblicato il 11 Gen 2016

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Un dispositivo per controllare la sedia a rotelle “con il pensiero”. Una tecnologia per curare le ferite con materiali stampati in 3D. Un device che sviluppa farmaci in grado di generare tessuto cardiaco umano. Sono questi alcuni dei dieci progetti che parteciperanno a BioUpper, il programma di accelerazione di idee innovative in campo LifeScience lanciato da Novartis e Fondazione Cariplo, in collaborazione con PoliHub.

La scelta delle dieci startup più promettenti nell’ambito delle scienze della vita è avvenuta l’8 gennaio all’incubatore gestito della Fondazione Politecnico di Milano, nell’ambito di un evento che ha confermato quanto l’open innovation sia un modello che attrae le grandi aziende sempre di più, a cominciare da quelle che basano il proprio business sulla ricerca scientifica. Le parole di Guido Guidi, Head of Region Europe di Novartis Pharma, che hanno introdotto la sessione di pitch delle 19 startup (considerate le migliori in mezzo a 118 candidature pervenute) che si contendevano i dieci ingressi nell’acceleratore sono suonate come un manifesto all’innovazione aperta e alla collaborazione tra imprese e startup.

Novartis è l’azienda farmaceutica che investe di più in ricerca e sviluppo. Ma il modello di innovazione aziendale che basa la ricerca solo sulla propria componente interna

non è più valido: per fare in modo che la ricerca scientifica e l’innovazione generino valore per le imprese e ricchezza e posti di lavoro per il Paese è necessario che siano più aperte possibile a ciò che arriva dall’esterno, e le startup sono un ottimo esempio”.

I team selezionati per far parte dello startup accelerator sono: Beating Heart On A Chip, Brain Control, EVAR planning, FluoMagneto, Math2Ward, One4Two, Panoxyvir, SIENA Imaging, uSTEM, WRAP.

Beating Heart On A Chip ha messo a punto un device biotech per sviluppare farmaci in grado di generare micro-tessuti cardiaci umani.

BrainControl ha sviluppato un dispositivo basato su un’interfaccia BCI Brain-Computer che permette a pazienti con disabilità fisiche e di comunicazione di controllare “con il pensiero” tecnologie assistive come comunicatori aumentativi alternativi, dispositivi domotici e sedie a rotelle.

EVARplanning è un’applicazione web che facilita la pianificazione di impianti endo-protesici dell’aorta

FluoMagneto ha ideato un’alternativa alla chemioterapia classica (e ai suoi effetti collaterali) realizzando dei nanovettori magnetici di farmaci per trattare i tumori solidi.

Math2Ward è una piattaforma intelligente che fornisce dati quantitativi in tempo reale a cardiologi e cardio chirurghi per valutare il rischio di rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale.

One4Two è un kit diagnostico che consente ai laboratori di genetica di eseguire in un unico passaggio analisi multiple di malattie genetiche correlate all’infertilità.

Panoxyvir è uno spray nasale che promette di prevenire e trattare il raffreddore comune in modo innovativo attraverso l’uso di prodotti di ossidazione enzimatica del colesterolo attivi contro il rhinovirus, l’agente causale di circa il 50% dei casi di raffreddore.

SIENA Imaging è un software innovativo che fornisce dei biomarker per misurare le variazioni del volume del cervello, ovvero la variazione di danni cerebrali diffusi e locali.

uSTEM fornisce la riprogrammazione cellulare di staminali umane pluripotenti indotte (hiPSC) per ricercatori usando una tecnologia low cost e di elevata qualità.

WRAP è una startup che mira a produrre attraverso la stampa 3D materiali brevettati per trattare ferite croniche o chirugiche.

Il programma di empowerment prevede che le startup accedano a formazione, assistenza legale, affiancamento di un manager per lo sviluppo del business, visite ad aziende del settore, incontri con investitori, sperimentazioni di laboratorio, validazioni scientifiche e altri servizi. Al termine del percorso i giurati di BioUpper (Danny Bar Zohar, Chief Scientific Officer di Novartis Pharma Italia; Stefano Firpo, Direttore Generale per la politica industriale, la competitività e le Pmi del Ministero dello Sviluppo Economico; Guido Guidi; Riccardo Luna, Digital Champion per l’Italia e fondatore di StartupItalia!; Stefano Mainetti, Consigliere Delegato di PoliHub; Carlo Mango, Direttore Area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo; Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, partner tecnico di BioUpper; Diana Saraceni, fondatrice e Managing Partner del fondo di venture capital Panakès Partners; Roberto Scrivo, Capo Segreteria Tecnica del Ministero della Salute; Henry Skinner, Managing Director di Novartis Venture Fund) decideranno il prossimo 1° aprile i 3 team vincitori, che avranno diritto a un voucher da 50 mila euro.

Tra le diciannove startup giunte alla “semifinale” dell’8 gennaio, c’erano numerosi team composti da giovani provenienti dal mondo della ricerca universitaria e la percentuale di donne all’interno delle startup era molto elevata. (m.d.l.)

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