Poli e Science Parks

Campania Innovazione, la solitudine dei numeri primi

L’agenzia è al primo posto perché nella Regione c’è poca concorrenza. In 10 anni ha realizzato 120 percorsi di assistenza, facendo nascere 90 nuove aziende. A settembre partiranno 12 nuovi progetti di accelerazione per la green economy

Pubblicato il 23 Lug 2013

campania-innovazione-130723142052

L’agenzia regionale Campania Innovazione si è classificata al primo posto nel ranking 2012 dei poli di innovazione e parchi scientifici della regione Campania, stilato da quelli di Medalics, centro di ricerca per le relazioni mediterranee, in collaborazione con l’Università Luigi Bocconi di Milano. La graduatoria è il risultato del progetto di ricerca intitolato ”Polics – Poli d’innovazione e science parks italiani’‘ che si è proposto di misurare i benefici, in termini economici, che i poli di innovazione e science parks hanno determinato sull’economia.

Per l’agenzia campana si tratta sicuramente di un riconoscimento importante anche se, a ben vedere, la concorrenza regionale non si può certo definire tra le più vivaci. Sono pochissime, infatti, le realtà che si occupano di questi temi sul territorio. In ogni caso, il Polo Tecnologico di Campania e Innovazione è tra i pochi punti di riferimento regionali per la creazione e lo sviluppo d’impresa. Nei suoi 4 mila metri quadrati, dedicati alle imprese innovative, ospita un’area di “preincubazione e accelerazione“, per sostenere i creativi e le loro idee di business, un incubatore dedicato alle startup e un Business Park per le imprese più evolute.

All’interno s’incontrano studenti universitari, ricercatori, inventori, professionisti e imprese che hanno come principale comune d

enominatore la voglia di creare nuove opportunità di business. Nei primi dieci anni di attività, l’agenzia Campania Innovazione, società per azioni interamente detenuta dalla Regione Campania, ha realizzato 120 percorsi di assistenza alle imprese (accelerazione, incubazione, business park), ospitando più di 90 imprese con un turn-over pari al 71% e un periodo di permanenza medio delle imprese di circa 4 anni. Di queste, oltre 8 su 10 sono sopravvissute alla startup. “Da un’indagine effettuata nel secondo semestre del 2012, con riferimento all’anno 2011”, spiegano quelli del Polo Tecnologico, “abbiamo registrato un aumento del fatturato di circa 2 milioni di euro, rispetto all’anno precedente, passando da 10 milioni di euro del 2010 a oltre 12 milioni del 2011, con un trend in crescita anche per il 2012”.

Anche la dimensione occupazionale del Polo, nonostante una temporanea inversione di tendenza registrata nel 2010, mantiene un interessante tasso di sviluppo (+11% nel triennio 2009-2011). Gli addetti occupati, tra il 2010 e il 2011, sono passati da 166 a 206 unità. A partire da settembre 2013 partiranno altri 12 progetti in accelerazione, selezionati nell’ambito del bando Creative Clusters per la Green Economy. Tra le aziende attualmente presenti all’interno del Polo, circa una quindicina, si trova un po’ di tutto: dall’informatica più spinta all’oceanografia industriale e scientifica, dalla fumettistica per il web e il multimediale alle tecnologie per il marketing promo-comunicazionale. Non mancano nemmeno i brevetti che vanno dall’elettronica all’automazione: ne sono stati depositati 23, di cui sette approvati.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4