Acrossee, un progetto per far muovere (meglio) il NordEst

Adottare un modello comune di trasporto per tutta l’area del Sud Est Europa: è l’obiettivo di un modello che aiuterebbe l’export delle imprese dell’area orientale del nostro Paese. Il presidente del Polo Innovazione Strategica di Portogruaro spiega il valore dell’iniziativa. E quello che si sta facendo per realizzarla

Pubblicato il 29 Ott 2014

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La logistica è un settore sempre più strategico per la competitività delle imprese e ancor più per quelle rivolte all’internazionalizzazione, in un momento in cui l’export continua a rivestire un ruolo di sostegno all’economia del Paese. Le stime sui grandi flussi internazionali di merci -nonostante la ripresa dalla crisi sia lenta – sono di crescita attorno al +5,4% annuo per il periodo 2015-2030.

Il sistema territoriale del Veneto Orientale, e il portogruarese in particolare, ha una localizzazione strategica nel quadro delle infrastrutture nazionali ed europee. Qui passano due dei corridoi europei TEN-T, il Mediterraneo e il Baltico-Adriatico. E se guardiano alle infrastrutture già esistenti o in via di completamento non siamo certamente all’anno zero: la Regione Veneto ha completato l’A28 Portogruaro – Conegliano, ha avviato la Pedemontana Veneta- a proposito proprio la scorsa settimana sono stati aperti i cantieri anche in provincia di Treviso- che da Portogruaro consentirà alle merci di connettersi direttamente alla A4 bypassando il nodo di Mestre-Padova. Il completamento della tangenziale di Portogruaro migliora i collegamenti stradali con la A4, lungo la quale prosegue la realizzazione della terza corsia, giunta ormai fino a San Donà di Piave. Se guardiamo alla ferrovia e all’intermodalità ferro-gomma abbiamo due strutture, quella di Portogruaro e quella di San Stino di Livenza attive. Tutto questo consente al portogruarese di presentarsi al tavolo dei progetti regionali, interregionali (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) ed europei (hub logistico del Veneto-FVG-Austria-Slovenia) con un buon livello di infrastrutturazione che chiede solo di essere implementato e messo a sistema.

In questo quadro si colloca il progetto ACROSSEE, che ha tra i suoi obiettivi primari la definizione e l’adozione di un modello comune di trasporto per tutta l’area del Sud Est Europa, naturalmente integrato con quello del resto del Continente, e il miglioramento dell’accessibilità transfrontaliera dei flussi di merci. E’ del tutto evidente che per il raggiungimento di questi traguardi è necessario pensare ed agire superando logiche localistiche e creando una rete collaborativa tra tutti i soggetti, pubblici e privati interessati. E’ quello che come Comune di Portogruaro abbiamo fatto e facciamo: siamo partiti nel 2012 con la firma di un protocollo di intesa con Regione Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Fossalta di Portogruaro, Interporto di Portogruaro, Consorzio Autoparco Savo, Fondo Spazio Industriale-Eastgate Park e Polins per lo sviluppo e il rilancio del polo logistico intermodale del Veneto Orientale.

Fin da subito abbiamo pensato di inserire questa iniziativa nella programmazione nazionale ed europea delle infrastrutture trasportistiche e logistiche e su invito della Regione Veneto abbiamo presentato il nostro progetto, nel novembre dello scorso anno, a Bruxelles in occasione dell’incontro sui “mid-term results” del progetto ADB Multiplatform. Poche settimane dopo abbiamo ulteriormente definito le potenzialità del polo logistico intermodale del Veneto Orientale con un convegno, qui a Portogruaro, in cui abbiamo presentato lo studio, realizzato appositamente da Nomisma e Polins. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori ai trasporti di Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno annunciato la stesura del Protocollo d’intesa sulla logistica interregionale. Ancora, lo scorso maggio, proprio grazie alla collaborazione tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, in occasione del 4° Forum Transfrontaliero ADRIA A a Monfalcone abbiamo sottoscritto l’addendum al MOU che allarga al Veneto l’attività del progetto SETA nel quale il Comune di Portogruaro ha il ruolo di stakeholder. Il progetto SETA ha come obiettivo il potenziamento dei collegamenti ferroviari fra il Centro Europa e i porti del Nord Adriatico.

Questo per dire che in questi due anni il nostro sforzo è stato quello di fare da catalizzatori delle idee e delle iniziative di tutti i soggetti coinvolti, in una ottica di ampio respiro che guarda, giustamente al nostro territorio inserendolo però nel sistema oramai globale delle reti di trasporto che riguardano, il Veneto e il Friuli, ma anche Carinzia e Slovenia.

Prossimi passi

► Nell’Interporto di Portogruaro sono stati investiti, con il contributo comunitario e sotto l’impulso del Comune e della Regione, ben 10 milioni di euro in binari e in un magazzino. L’Interporto ha nei suoi programmi due fasi di sviluppo, una a breve termine per allungamento dei binari fino a 500 metri e una a medio per l’ allungamento fino a 750 metri.

► Per il futuro vorremmo riportare l’attenzione sul progetto di elettrificazione della Casarsa-Portogruaro che assicurerebbe benefici non solo al trasporto merci ma anche a quello passeggeri. L’opera è tra quelle inserite nell’accordo Stato-Regione Friuli Venezia Giulia, ma sembra in questo momento su … un binario morto. Io credo che, anche pensando al futuro potenziamento della ferrovia Venezia-Trieste, sia importante elettrificare questi pochi chilometri che sono l’unica interconnessione con la Venezia-Udine. Ne beneficerebbe soprattutto per il trasporto merci tutto il pordenonese che avrebbe uno sbocco verso le piattaforme intermodali di Portogruaro e San Stino e un itinerario alternativo verso il Porto di Venezia.

► L’Autoparco gestito dal Consorzio SAVO si sta affermando sempre più come infrastruttura di complemento nel segmento del trasporto merci e due settimane fa ha ulteriormente potenziato l’offerta di servizi con l’apertura di una grande stazione di servizio che a breve erogherà anche metano sia per i mezzi pesanti che per le autovetture private.

► Il polo logistico di Eastgate Park si sviluppa su ben 2milioni di mq interamente urbanizzati e si pone a livello infrastrutturale come una delle più grandi aree per la logistica. Proprio venerdì scorso Eastgate Park ha presentato con uno speciale evento a livello nazionale le proprie potenzialità agli operatori della logistica e del trasporto. La recente indicazione dello studio promosso da Regione del Veneto, Provincia di Venezia, Comuni di Portogruaro e Fossalta di Portogruaro, operatori della logistica e della intermodalità ha assegnato a Eastgate Park anche le funzioni di infrastruttura a servizio dei corrieri spedizionieri e piattaforma base di un possibile servizio di citylogistics per il sistema delle spiagge venete. Su questo specifico progetto abbiamo affidato ad Interporto Padova, che da dieci anni gestisce Cityporto il servizio di distribuzione urbana delle merci che meglio funziona in Italia, l’incarico di studiare la fattibilità e sostenibilità di un servizio simile per le nostre località balneari. L’obiettivo è quello di decongestionare le località balneari dalle decine di furgoni e camion che le affollano quotidianamente per servire le attività commerciali, diminuendo parallelamente l’inquinamento. Spesso questi mezzi viaggiano quasi vuoti, consolidare questi carichi in una piattaforma di distribuzione dalla quale parte, a pieno carico, un numero sensibilmente minore di veicoli a metano è un intervento concreto a sostegno di una economia moderna e sostenibile.

► Infine rilanciamo l’idea di uno studio che valuti la possibilità di creare un polo logistico interregionale per il settore agroalimentare e a supporto dell’economia turistica.Non dimentichiamo che proprio dal nord est partono giornalmente migliaia di tonnellate di prodotti agroalimentari destinate ai mercati dell’est europeo e della Russia.

In conclusione, come amministrazione comunale rafforzeremo il nostro impegno per fare la nostra parte nell’assicurare al Veneto Orientale e al Portogruarese una adeguata infrastrutturazione logistica e trasportistica, guardando anche alle possibilità offerte dai programmi europei, ma ovviamente auspichiamo che anche gli altri facciano la loro parte. Mi riferisco al completamento della terza corsia della A4 e alla definizione finalmente univoca del casello di Alvisolpoli, alla realizzazione della Alta Capacità ferroviaria, attraverso una soluzione che sia efficace da un punto di vista trasportistico ma realistica nel tenere conto del territorio attraversato e delle risorse disponibili. Ancora penso che per tutto il Nord Est debba essere assicurato lo sviluppo e il potenziamento dei porti a partire da quelli di Venezia e Trieste ed assicurati loro adeguati collegamenti con le reti stradali e ferroviarie. Non è accettabile che la realizzazione di opere strategiche per l’economia nazionale oltre che per i nostri territori aspettino decenni prima di essere realizzate come è accaduto per la Tangenziale di Portograuaro, completata dall’Anas nel giugno scorso dopo una attesa di 30 anni.

I confini, amministrativi e politici, non hanno davvero più senso se guardiamo all’economia di oggi e ai flussi delle merci tra mercati diversi. Spesso, e non solo in Italia, la programmazione delle rete infrastrutturali a servizio dell’economia segue ancora logiche diverse. Naturalmente il marketing territoriale per ogni area regionale ha ancora senso, ma sono certo che debba essere declinato secondo una logica win-win: non ha senso infatti impegnare risorse ed energie per sottrarsi reciprocamente l’esistente: il futuro è fare rete per beneficiare tutti di opportunità maggiori e crescere assieme.

* Paolo Bellotto è presidente di Polins (Polo Innovazione Strategica) e assessore alle Attività Produttive del Comune di Portogruaro

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