Accessibilità. Campioni d’Europa?

Siamo in attesa della approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio della direttiva europea per l’accessibilità: ai primi di maggio Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno concordato le prime norme europee per l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici destinate a non vedenti, non udenti e ipoudenti e a coloro che hanno disabilità funzionali.

Pubblicato il 01 Lug 2016

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Ho iniziato a occuparmi di tecnologia solidale nel 2002, con la proposta di legge per l’accessibilità dei siti internet della pubblica amministrazione, che divenne la legge 4 del 2004. In questo siamo stati campioni d’Europa, i primi ad avere una legge.

Ora siamo in attesa della approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio della direttiva europea per l’accessibilità: ai primi di maggio Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno concordato le prime norme europee per l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici (escluse le emittenti televisive e le trasmissioni in diretta streaming), destinate a non vedenti, non udenti e ipoudenti e a coloro che hanno disabilità funzionali.

Parliamo di una “platea” di ottanta milioni di persone, che potrebbero diventare 120 milioni entro il 2020, causa l’invecchiamento della popolazione.

Il testo della direttiva specifica le norme per rendere i siti web e le applicazioni mobili più accessibili. Ad esempio, le immagini dovranno essere corredate di testo, i siti dovranno essere consultati anche senza mouse.


Gli Stati membri dovranno attuare un monitoraggio e una informazione costante sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili del settore pubblico.

Dopo che il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, gli Stati membri avranno 21 mesi per recepire il testo nella legislazione nazionale.

Abbiamo dunque tempo per aumentare il numero delle nostre amministrazioni pubbliche che applicano la legge italiana sulla accessibilità. Sono ancora troppo poche e vanno pressate, segnalando alla Agenzia per l’Italia Digitale i siti che ancora non sono accessibili. Lo si può fare qui.

Ora infatti è l’Agenzia per l’Italia Digitale che recepisce le segnalazioni di inadempienze relative all’accessibilità dei servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione e da tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite internet.

Diamoci da fare!

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