Tecnologia solidale

Kukua, l’app che mira a battere l’analfabetismo nell’Africa Sub-Sahariana

Il progetto di una startup internazionale dal cuore italiano. L’obiettivo è quello di avere 100mila utenti nel primo anno di lancio, sfruttando la penetrazione di smartphone nel Continente per insegnare a ogni bambino a leggere e scrivere. Da gennaio comincia il test in Kenya

Pubblicato il 23 Ott 2015

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Lucrezia Bisignani, founder di Kukua

Può un gioco per smartphone battere l’analfabetismo in Africa, riuscendo dove non è arrivato il “Primary Education, Millenium Development Goal”, delle Nazioni Unite, nonostante i miliardi di dollari investiti in scuole e insegnanti?

Questa è la scommessa di Kukua, startup internazionale dal cuore italiano che vuole sfruttare la penetrazione di smartphone in Africa per insegnare a ogni bambino a leggere e scrivere. Tutto attraverso un gioco che insegni a leggere, scrivere e le basi di matematica a bambini di 5-8 anni nelle comunità a basso reddito in Africa Sub-Sahariana. “Oggi – dice Lucrezia Bisignani, una delle fondatrici e direttore operativo di Kukua – 250 milioni di bambini sono ancora analfabeti. Due terzi di loro si trovano in Africa sub-sahariana, perpetuando così il circolo vizioso dell’analfabetismo, della povertà e delle migrazioni.”.

Questi dati hanno spinto Lucrezia a mettere insieme un team basato tra San Francisco, Londra e l’Italia composto oltre che da lei, da Alexandre Terrien (come Lucrezia alunno della Singularity University), Alessio Vinciguerra (che arriva dal mondo del banking e venture capital) e Prasad Ram. “Con Alex abbiamo deciso di iniziare quest’avventura ispirati dai valori della Singularity University; utilizzare tecnologie esponenziali per risolvere un grande problema nel mondo. In Silicon Valley abbiamo conosciuto Prasad Ram, non solo un grande ingegnere con un background come capo degli ingeneri a Google e Yahoo ma un uomo completamente dedicato alla missione educativa e a far diventare “l’educazione di qualità” un diritto concreto per tutti. Per completare il team, Alessio, dopo anni passati in finanza nel settore di private equity ha deciso di dedicarsi a un progetto che avesse davvero il potenziale di avere un grande impatto positivo nel mondo.”.

Da subito il core team insieme ad educatori, game designers e developers si sono concentrati principalmente sul prodotto partendo prima di tutto da un attenta ricerca. Il team di Kukua ha passato alcuni mesi sul campo, in Gambia a vivere in villaggi con famiglie che vivono con meno di $1 al giorno per conoscere e capire il contesto dei loro utenti target. Hanno portato a termine vari progetti di ricerca; hanno sperimentato metodologie e pedagogie, testato App educative esistenti, parlato e intervistato oltre 300 bambini e molteplici insegnanti e genitori per capire il vero problema e riuscire a disegnare una soluzione specifica per loro.

Insieme hanno progettato un gioco che mette al centro del proprio design i bambini africani, con un programma di studio basato sulla metodologia sviluppata dal loro advisor Helen Abadzi (Senior Education specialist per 27 anni alla World Bank ed esperta mondiale di alfabetisimo in paesi in via di sviluppo e oggi). La narrativa del gioco è stata scritta da un autore keniano e si ispira alle storie e alle tradizioni locali africane, che sono la trama nella quale si inserisce l’azione educativa.

“Da 40 anni – continua Lucrezia – la ricerca dimostra l’impatto positivo del gioco sull’apprendimento dei bambini. Abbiamo unito gioco e smartphone per portare avanti questa grande sfida, con l’obiettivo di mettere fine al ciclo generazionale dell’analfabetismo e combattere così la povertà. Attualmente Kukua si sta preparando al primo pilota in Kenya dove da gennaio saranno presenti per testare il loro prodotto Alpha. Stanno attualmente raccogliendo fondi e sono interessati ad entrare in contatto con fondazioni, potenziali investitori, società e partner interessati a sostenere un progetto di educazione e mobile technology, che possano credere sin dall’inizio nella visione del progetto e soprattutto nelle capacità esecutive del loro team, così come ci credono loro, e dare un supporto economico per permetterli di completare lo sviluppo della prima versione del mobile game.

Kukua mira a espandersi in tutto il Kenya nella seconda metà del 2016, con l’obiettivo di avere 100.000 utenti nel primo anno di lancio del loro gioco completo, attraverso partnership di distribuzione. “Per raggiungere questo obiettivo – dice Lucrezia – abbiamo riunito un gruppo di partner internazionali tra i più qualificati nei settori di mobile-gaming, education, technology e partner locali per lo sviluppo.

Ogni giorno i media raccontano di migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla povertà e cercano di venire in Europa, dal Medio Oriente o dall’Africa. L’UNESCO sostiene che insegnando a leggere e scrivere, si potrebbero sollevare 171 milioni di persone dalla povertà, rimuovendo il 12% della povertà mondiale. Questo è un “gioco” che vale la pena di giocare davvero…e fino in fondo.

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